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Festival di Sanremo, Carlo Conti scivola su Elon Musk

Il conduttore in conferenza stampa risponde ad una domanda di Enrico Lucci: “Elon non avrebbe nulla di interessante da dire”. Siamo sicuri?

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Oggettivamente, è un Festival di Sanremo senza le vette propagandistiche dei precedenti con Amadeus. Meno male. Qualche artista ci ha provato, a farsi riconoscere il patentino progressista – Rose Villain con le interviste sul femminismo, la solita Elodie con i commenti su Giorgia Meloni. Il tutto, in verità, pesantemente spinto da una stampa alla ricerca della polemica politica da attivare in un momento complesso per l’esecutivo.

Ma se i toni della kermesse musicale appaiono meno schierati, proprio il conduttore e direttore artistico del Festival, Carlo Conti, sollecitato ad arte da Enrico Lucci di Striscia la notizia, è inciampato sul nuovo spauracchio della sinistra italiana: Elon Musk.

“Lo faresti venire sul palco di Sanremo?”, gli ha chiesta la ex Iena durante la conferenza stampa di stamani. “No”, ha risposto Conti, che però, lì per lì, è stato abile nel sottolineare che il suo non era un preconcetto ideologico, quanto un desiderio di mantenere la rassegna entro certi binari: “Non vorrei un colpo a effetto del genere”, ha precisato infatti. Lucci, allora, lo ha incalzato, come sa fare lui: “Perché ha fatto il saluto nazista ed è amico dei postnazisti tedeschi?”. E qui, forse messo all’angolo, il conduttore, benché stesse sostanzialmente tentando di sottrarsi alla disputa politica, si è incartato: “Avrebbe qualcosa di interessante da dire? No. Lo conosco? No. È mio amico? No”.

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Ora, che Musk sia impegnato in altre attività – tagliare gli sprechi della macchina statale americana – è noto; e che al Festival sarebbe decontestualizzato è senza dubbio vero. Ma su un palco dal quale abbiamo ascoltato la scialba recitina di Jovanotti e Tamberi e che sarà calcato nientemeno che da Cristiano Malgioglio, siamo sicuri che il magnate più importante del mondo, al quale tutti, financo i detrattori, riconoscono la dote di un genio visionario, non avrebbe nulla di “interessante” da dire?

Basterebbe, ad esempio, interrogarlo sui viaggi spaziali, o sulle potenzialità e i rischi dell’Intelligenza artificiale. Temi forse troppo impegnati per Sanremo? Troppo poco nazionalpopolari? Può darsi. Sarebbe stato un invito troppo “meloniano”? Obiezione sensata. L’importante, qualora il tycoon di Tesla fosse sbarcato in Liguria, sarebbe stato evitargli il precipizio trash in cui Amadeus e Fiorello gettarono il povero John Travolta, con l’orrido Ballo del qua qua. A meno di non volergli rovinare la carriera…

In ogni caso, preferiamo la piccola gaffe di un Conti un po’ stizzito, che pur di svicolare dai temi caldi e divisivi butta la palla in angolo, sia pur faticando a celare una certa insofferenza per il personaggio, a un Saremo trasformato in una tribuna elettorale. Musk starà benissimo al Doge. Noi ci godremo il tributo a Lucio Dalla di Damiano David.

Ps: il servizio integrale di Enrico Lucci andrà in onda stasera a Striscia la notizia.

di Franco Lodige, 12 febbraio 2025

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