E la crisi scivola verso il secondo giro di consultazioni. La mossa di Renzi di oggi – no al ritorno al vecchio schema di gioco con Conte premier per un terzo incarico – farà scattare quasi certamente un incarico esplorativo a Roberto Fico. La terza carica dello Stato, grillino di sinistra, avrà l’arduo compito di avvicinare le parti: maggioranza e renziani. Sarà possibile? Non è dato sapere.
Certo che circa tre settimane fa il capo dello Stato Sergio Mattarella e proprio Fico ebbero un incontro che durò parecchio. Insomma, non è peregrino un premier che di cognome faccia Fico anche perché libererebbe la presidenza della Camera che è una poltrona ambitissima da Dario Franceschini. Ma se le parti di cui sopra non riducono la distanza – se Renzi e Conte si confrontassero senza raggiungere un compromesso – a quel punto non ci sarebbe più spazio per un esecutivo con Italia viva e responsabili ma lo sbocco potrebbe diventare un governo presieduto da Luciana Lamorgese sostenuto dalla famosa maggioranza Ursula. Così l’esplorazione di Fico avrebbe solo lo scopo di cambiare schema di gioco e ripartire da Lamorgese.
La titolare del Viminale non ha una connotazione politica, è una tecnica pura. Di più: è stata una ministra non divisiva, piace al Pd, e qualche giorno fa il suo profilo è stato fatto filtrare da ambienti vicini al senatore di Rignano. Infine, sarebbe gradita ai Cinque Stelle che in queste ore dicono “Conte, Conte, Conte” ma caduto l’avvocato del popolo le truppe di Di Maio potrebbe tenere solo con una soluzione terza. “E su Lamorgese chi dei nostri si metterebbe di traverso?” si domanda un altissimo dirigente grillino. Lamorgese sarebbe il nuovo “avvocato del popolo”. Basterà?
Antonio Russo, 29 gennaio 2021