Fincantieri è non solo il simbolo della qualità dell’ingegneria navale italiana nel mondo (con oltre 7.000 imbarcazioni costruite in 230 anni di storia) ma è apripista di un nuovo modo di solcare il mare in modo pulito e di una cultura sostenibile. “Siamo un punto di riferimento nella cultura industriale e questa posizione porta con sé la responsabilità dell’agire sostenibile”, si legge infatti nel bilancio sociale del colosso guidato dall’ad Pierroberto Folgiero, che prosegue sulla propria rotta di sviluppo, coniugando la crescita del business (+16% a 3,5 miliardi i ricavi nel primo semestre) con la sostenibilità sociale e ambientale. “Per noi un’azienda è sostenibile quando genera valore pensando al futuro e non solo al presente, ovvero genera valore anche per chi verrà dopo di noi – sottolinea il gruppo – Per far questo, lavoriamo affinché ogni persona comprenda il valore dell’essere sostenibili e trasmetta nel lavoro di ogni giorno i principi portanti della responsabilità sociale, impegnandosi e contribuendo a soddisfare le aspettative di tutti gli stakeholder, innestando un circolo virtuoso che genera sinergie e attiva un impegno condiviso e proattivo”. Da qui l’impegno per Fincantieri sul fronte della sicurezza sul lavoro e dell’innovazione tecnologica, la scelta di fare squadra con la filiera, l’attenzione al cliente e il dialoga con le comunità locali. Vediamo insieme i principali di questa strategia Esg di Fincantieri.
22.000 pannelli fotovoltaici e le certificazioni
L’attenzione di Fincantieri per l’ambiente è un percorso che parte da lontano. A dimostralo sono i riconoscimenti green già ottenuti dal gruppo: come la certificazione ISO 50001 per il Sistema di gestione dell’energia di cui si fregia il cantiere di Monfalcone o gli importanti riconoscimenti Green Marine ricevuti da due stabilimenti americani: Fincantieri Marinette Marine e l’impianto di costruzioni in alluminio Fincantieri ACE Marine. Ma Fincantieri ha già deciso di aumentare ancora gli investimenti sulle rinnovabili così da migliorare la propria “impronta climatica”: esemplare l’accordo con Renovit volto a realizzare impianti fotovoltaici nei cantieri navali di Marghera (Veneto), Monfalcone (Friuli-Venezia Giulia), Riva Trigoso e Sestri Ponente (Liguria) e nello stabilimento di motori di Modugno (Puglia), della controllata Isotta Fraschini Motori. Saranno installati 22.000 pannelli fotovoltaici con 10 MW di potenza complessiva. Questo permetterà a Fincantieri di ridurre il prelievo dalla rete nazionale di circa 11GWh su base annua, contribuendo così agli obiettivi di abbattimento dei gas serra. Il gruppo ha inoltre in essere numerosi accordi con altri operatori come RINA, con un particolare focus sull’utilizzo dell’energia eolica e di quella da moto ondoso negli impianti offshore, e con l’Enea sul fronte della ricerca.
La formazione e l’obiettivo infortuni zero
Per Fincantieri la salute e la sicurezza sul lavoro sono un valore prioritario. Per questo coinvolge i propri addetti garantendo a tutti corsi di formazione, senza distinzione di contratto, livello o inquadramento. Questo è proseguito anche durante il Covid, tanto che nel 2021 il gruppo ha investito 5,1 milioni in programmi di formazione, coaching e mentoring con l’obiettivo, da un lato, di potenziare e diffondere il know-how del gruppo e, dall‘altro, di sviluppare nuove competenze trasversali in ottica di formazione continua. I corsi si sono svolti anche ricorrendo a innovative formule miste di insegnamento in aula e online, che saranno mantenute anche dopo la pandemia al fine di unirne i vantaggi. Tutto questo ha permesso di raggiungere importanti risultati: in 11 anni l’indice di frequenza totale degli infortuni in Fincantieri, rispetto alle ore lavorate, è crollato di oltre l’82% così come l’indice della loro gravità, a sua volta diminuito del 56%. Ma il traguardo è già chiaro nel nome del progetto “Verso Infortuni Zero”, con cui il big guidato da Folgiero coinvolge sia i dipendenti diretti sia le maestranze delle ditte in appalto. L’agenda prevede, ogni 15 giorni, riunioni di coordinamento in loco coinvolgendo tutti i supervisori di produzione e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. In ciascun sito produttivo si tengono inoltre periodicamente i Comitati Qualità e Sicurezza, a cui partecipano la Direzione di stabilimento e i primi riporti, con l’obiettivo di monitorare i processi produttivi e analizzare i dati dei sopralluoghi.
Il gas liquefatto e le navi a emissioni zero
Fino a qui abbiamo visto gli investimenti di Fincantieri per dotarsi di sempre più energia verde e per la sicurezza dei lavoratori, ma il gruppo cantieristico made in Italy sta anche aprendo nuove rotte sostenibili in mare con le sue imbarcazioni. Ne sono un esempio, oltre al traghetto a gas naturale liquefatto realizzato già alcuni anni fa per il Canada, i recenti ordini di unità da crociera alimentate principalmente a Lng che Fincantieri ha ottenuto dai principali operatori del settore: TUI Cruises, Princess Cruises del gruppo Carnival, ed Explora Journeys (Gruppo MSC). Le navi da crociera sono infatti uno dei fiori all’occhiello della produzione di Fincantieri: rappresentano un riferimento tecnologico a livello mondiale, per le avanzate tecnologie installate a bordo (come appunto l’impiego di carburanti puliti e del gas) e l’impegno per minimizzarne l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. A queste si aggiungono le unità di piccola/media dimensione dotate di batterie elettriche consegnate da VARD, che è impegnata anche su altre soluzioni innovative, come l’ammoniaca: tra quest’anno e il prossimo è prevista la consegna di otto unità navali i cui motori possono essere adattati a questo combustibile.
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