Politica

Fine emergenza, meno green pass: cosa cambia oggi (e dove sta la fregatura) - Seconda parte

Il governo ha scelto la strada di un inutile percorso a tappe per tornare alla libertà

I poteri di Speranza

In verità, già da subito, il ministero di Speranza conserva amplissimi poteri d’ordinanza. E in generale, l’esecutivo potrà rimangiarsi una o più tappe della ripartenza. Con la crisi del gas che sta raggiungendo l’acme, immaginate quanto farebbe comodo un bel lockdown energetico? Ipotesi di complotto a parte, non siate troppo sicuri nemmeno dell’addio definitivo al green pass: la “validità tecnica” del codice a barre in cui si sostanzia la certificazione, infatti, è stata già prorogata per quasi tre anni. Se qualcuno non avesse pensato che, un domani, il lasciapassare verde potrebbe tornare utile, per quale motivo sarebbe stato deciso un tale prolungamento della sua durata? Non è difficile ipotizzare un impiego “a fisarmonica” del documento: via nei mesi caldi, per spingere il turismo ed evitare lamentele eccessive da parte degli operatori turistici e, in generale, degli italiani, più propensi a uscire, a viaggiare e a fare vita sociale; di nuovo attivo nei mesi invernali, con la scusa degli inevitabili aumenti dei contagi. Un pretesto per ripristinare l’emergenza di fatto, anche senza dichiararla di diritto, lo si trova sempre.

In fin dei conti, è il vulnus dell’approccio del governo: conservare poteri discrezionali, allargare le competenze in capo al ministero della Salute, sul quale, dal 2023, convergeranno anche le funzioni temporaneamente affidate a un’unità del dicastero della Difesa, che dovrebbe completare la campagna di vaccinazioni – ma quand’è che sarà completata? A che percentuale di popolazione inoculata? A quante dosi di richiamo? Sarà un’impresa infinita? Never ending story?

Insomma, oggi sparisce lo stato d’emergenza, ma resta la spada di Damocle dell’utilizzo di poteri emergenziali. Cambiamo i nomi, affinché la sostanza rimanga quasi la stessa. Perché lo Stato, una volta occupato uno spazio, non lo libera mai; una volta estese le proprie funzioni, non le riduce di nuovo; una volta assaporato uno spicchio in più di arbitrio, ne esige sempre di più. Il Leviatano non è mai stato così pingue. E non ha intenzione di intraprendere una cura dimagrante.

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