Fine vita in Toscana, sono favorevole (e vi spiego perché)

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La Regione Toscana decide di adottare una legge sul fine vita. Io sono favorevolissimo: non ho ancora letto questa norma e la vorrò vedere nel dettaglio, ma dico sì all’idea che il suicidio per i malati terminali sia legittimo in questo Paese.

Io sono un liberale e penso che del mio corpo io possa disporre come voglio. Se tu invece sei un cristiano, un cattolico, un integralista, un musulmano fondamentalista, un ebreo convinto o un induista: fai quello che cavolo ti pare. Il punto fondamentale è che in uno Stato laico io penso che un individuo possa decidere cosa fare della fine della vita e che ci debbano essere delle normative quadro sull’argomento.

Sulla mossa della Regione Toscana semmai ci possono essere altre questioni da sollevare, come hanno fatto Alessandro Sallusti sul Giornale o Tommaso Cerno sul Tempo. Intanto bisogna notare che la legge viene firmata da una regione rossa governata da quel Pd che si sta opponendo all’Autonomia differenziata. Ma come: contesti la bandiera leghista e poi legiferi proprio in un tema che obiettivamente deve essere nazionale? È assurdo pensare che in Toscana si possa accedere al suicidio assistito mentre nel Lazio no, giusto?

Sull’argomento, la pavidità dello Stato che non legifera è dovuta all’austerità della destra nei confronti della morte e da un ideologismo eccessivo della sinistra. Mettetevi d’accordo perché non si può non fare un ragionamento su questo. Non è possibile che si debba andare tutti in Toscana per il suicidio assistito.

dalla Zuppa di Porro

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