Cronaca

“Finirà nel sangue”. Saviano choc su Trump e Musk

Tra oligarchia e tirannide, lo scrittore non si trattiene: “Sarà una fine terribile”

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Roberto Saviano torna all’attacco, e lo fa con un’esplosione di livore che lascia poco spazio all’interpretazione. L’obiettivo è sempre lo stesso: Elon Musk e Donald Trump. Ma questa volta lo scrittore non si limita a una critica, affonda il colpo con toni che sfiorano la minaccia, evocando addirittura una “fine terribile e violenta”.

Sul suo profilo social, Saviano riversa un’invettiva che sa più di sfogo personale che di riflessione politica. Definisce Musk un “furbo miliardario” – insulto gratuito quanto incomprensibile – per poi spingersi oltre, profetizzando che l’attuale parabola dell’imprenditore sudafricano-americano si concluderà nel sangue. A far compagnia a Musk in questo scenario apocalittico c’è Trump, l’altro bersaglio fisso dello scrittore, indicato come complice in un progetto di “tirannide” e “oligarchia”.

Il messaggio, al limite del delirio ideologico, punta il dito contro un sistema autoritario che, a dire dell’autore di Gomorra, starebbe uccidendo lentamente la democrazia. “Cadranno per mano di coloro che hanno esaltato”, il j’accuse, in un crescendo narrativo che assomiglia più a una sceneggiatura distopica che a un’analisi concreta della realtà.

Ma cosa avrebbe fatto, di preciso, Musk? Questo non è dato saperlo. Le accuse restano vaghe, avvolte da un alone di retorica. Il tutto condito da un linguaggio cupo e teatrale: “L’agonia con la quale stanno uccidendo la democrazia sarà lunga”. E ancora: “Chissà se potremo scappare o se avremo ancora strumenti per resistere”. Saviano chiude il suo monologo con una massima che suona più come una maledizione che come una riflessione: “Mai nella storia umana chi si è comportato con tale violenza è riuscito a sopravvivere”.

Un attacco gratuito, condito da previsioni funeste e moralismi spinti all’eccesso. Una dimostrazione, l’ennesima, di come il dibattito politico possa essere trasformato in sfogo personale, dove il nemico di turno – prima Musk e poi Trump – viene demonizzato senza appello, senza contraddittorio e, soprattutto, senza argomenti solidi.

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Ovviamente non è la prima volta che Saviano si rende protagonista di uscite simili. Lo scorso 21 gennaio, sulla scia del caso del presunto saluto romano di Mister Tesla, attaccò frontalmente: “La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto. Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica. Prima di cadere però quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia?”. E ancora, in una furia sempre crescente: “La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile: lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre. Che tu sia maledetto Musk”. Insomma, Saviano non si smentisce mai.

Franco Lodige, 10 aprile 2025

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