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Addio all'ultimo dei "contiani"

Finisce l’era di Arcuri: sostituito (di nuovo) l’ex Commissario

Domenico Arcuri lascia Invitalia che guidava ormai da 15 anni. Il governo sceglie Mattarella

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Domenico Arcuri se ne va. Dopo 15 anni. Finisce l’era dell’ex commissario Covid in Invitalia. Il cambio alla guida è stato deciso dal ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Giancarlo Giorgetti, di concerto con quello delle Finanze. Si tratta di un cambio atteso, visto che l’incarico di Arcuri scadeva oggi, ma certo non scontato: altrimenti il manager finito nell’occhio del ciclone durante la pandemia non sarebbe rimasto lì per tre lustri di seguito.

Difficile dire se, sulla decisione di sostituirlo con Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica, abbiano pesato anche le lunghe polemiche sulla gestione della struttura commissariale in epoca Covid. Non solo l’acquisto delle mascherine (l’inchiesta della Procura di Roma ha escluso la corruzione e il peculato, mentre resta l’ipotesi di abuso d’ufficio), ma anche i tanti soldi spesi, le ormai famose “primule” e il forte sodalizio con Giuseppe Conte. Arrivato Mario Draghi a Palazzo Chigi, è iniziata la parabola discendente di Arcuri: prima è stato sostituito dal generale Francesco Figliuolo e adesso “perde” anche la guida di Invitalia. “Oggi non è un giorno di dolore, di recriminazioni o di rimpianti – scrive in una lettera invia a Repubblica – Perché a pochi viene data la possibilità, per quindici anni, di mettere a disposizione dei propri concittadini quel poco o tanto che sanno. Di lavorare per quello che si usa definire il bene comune. A me questa opportunità è stata data”.

Arcuri ha lavorato con otto presidenti del Consiglio, ed è dunque capace dunque di navigare nelle agitate acque della politica italiana. “Debbo ringraziare – prosegue Arcuri nella missiva – Romano Prodi, che mi chiamò a ristrutturare l’allora Sviluppo Italia, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte, che mi hanno riconfermato la fiducia, e Mario Draghi, che ha ritenuto la mia esperienza dovesse concludersi”. Il nuovo ad, come detto, sarà Mattarella. Il ruolo di presidente, invece, andrà a Rocco Sabelli.