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Fioramonti vattene a casa

Cari amici, pacatamente, tranquillamente, com’è nel nostro stile, vorremmo fare una osservazione: MA CHE CAZZO CI FA UNO COME FIORAMONTI AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE?  Il ministro Lorenzo Fioramonti per la pioggia di eccellenti proposte, cose decisive che tireranno fuori la scuola italiana dal pantano: tassare le merendine, giustificare gli scioperi per l’ambiente (con danno per l’erario), togliere i crocifissi dalle aule. Ora emerge, grazie al Giornale, il passato di odiatore in Rete. Avete presente quelli che si presentano sulle pagine social altrui non per criticare, cosa normale, ma solo per criticare maleducatamente? O quelli che lanciano messaggi di scherno e disprezzo attraverso i social? Ecco Fioramonti era uno di loro.

Il Giornale ha pubblicato una serie di status di Facebook che dimostrano, una volta in più, l’inadeguatezza del ministro. Cito da ilgiornale.it “Aveva denominato Silvio Berlusconi come “l’imperatore della sfiga” in occasione del terremoto all’Aquila. Nel mirino era finito anche Giuliano Ferrara: “Un’altra m**** con i denti separati, uno schifoso, che solo in Italia può passare come intellettuale”.

“L’unica cosa che mi fa sorridere è ripensare alle immagini di Brunetta protetto dai carabinieri mentre i manifestanti lo insultano… quella è una bella Italia”. Ed era arrivato poi alla conclusione: “Vedremo. Ma secondo me qui finisce a mazzate. Se dovesse essere così, mi dispiacerebbe solo di non esserci”.

Ripugnanti offese pure nei confronti di Daniela Santanchè: “Una demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti”. La senatrice di Fratelli d’Italia poco fa ha risposto duramente: “Dimissioni immediate. Mi auguro che adesso le donne del Pd, le donne del M5S, tutte le donne chiedano le dimissioni. Ora voglio chiamare il presidente del Consiglio e vedremo che succederà”.

Come se non bastasse Fioramonti aveva preso di mira anche le forze dell’ordine: “La polizia, allora come oggi, sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini. I pochi poliziotti per bene hanno paura di far sentire la propria voce”.

Ecco questo è il ministro che dovrebbe insegnare l’educazione civica ai vostri figli.

Alessandro Gnocchi, 3 ottobre 2019