A quanti affermano che il confronto tra dipendenti e autonomi, per capire se la flat tax avvantaggia o meno questi ultimi, va fatta confrontando il reddito di lavoro autonomo con il costo del lavoro dipendente per il datore di lavoro, invece che con la remunerazione lorda del dipendente, va ribadito che questo approccio è irricevibile.
Il costo del lavoro per il datore potrà essere l’aggregato confrontabile con il reddito di lavoro autonomo quando costituirà il reddito imponibile del dipendente. Nel qual caso, il dipendente si ritroverà con un reddito lordo più elevato di circa il 25%, del quale si terrà conto, con effetti significativamente peggiorativi, ai fini del calcolo delle detrazioni, deduzioni e altre agevolazioni eventualmente spettanti, come avviene per i titolari di reddito di lavoro autonomo.
Troppo comodo assimilare il costo del lavoro al reddito lordo del dipendente, nel confronto con il reddito di lavoro autonomo, solo quando conviene. Se questa riforma verrà fatta (per altro assai opportuna, a mio sommesso avviso), sarà allora corretto dire che, a parità di reddito lordo, la flat tax avvantaggia nettamente gli autonomi e sarà corretto allora agire di conseguenza.
Enrico Zanetti, 17 dicembre 2022