La crisi dell’auto non risparmia nessuno ad eccezione della Cina. Dalla Volkswagen alla Ford, non si parla di altro che di tagli e licenziamenti. Riflettori accesi sul flop delle auto elettriche, con investimenti miliardari risultati vani a causa della scarsa domanda. Ma non è tutto. L’ultimo segnale inequivocabile arriva direttamente dal Giappone: Nissan ha infatti annunciato un drastico piano di riorganizzazione che porterà al taglio di 9 mila posti di lavoro e del 20 per cento della capacità produttiva globale. Numeri impressionanti: l’obiettivo è quello di risparmiare 2,4 miliardi di euro all’anno tra costi fissi e variabili, adattando le dimensioni alle ridotte prospettive di vendite.
Il bilancio per il semestre marzo-settembre ha portato cattive notizie ai vertici di Nissan. Le vendite sono scese a 1,6 milioni, ma a preoccupare è soprattutto il dato degli utili: un crollo vertiginoso da oltre 1,8 miliardi di euro a poco più di 100 milioni. Le previsioni di profitto per l’intero esercizio ovviamente riviste al ribasso: dovrebbe essere registrato un utile operativo inferiore al miliardo rispetto ai tre miliardi comunicati in precedenza al mercato. “Dinanzi a una situazione grave, Nissan sta adottando misure urgenti per invertire la rotta e creare un’azienda più snella e resiliente, in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato”, la sottolineatura del gruppo in una nota.
I motivi della crisi in casa Nissan sono diversi. Anche se la casa automobilistica giapponese non s’è sbilanciata, è impossibile non pensare alla concorrenza della Tesla e dei costruttori cinesi. Senza dimenticare il dossier auto elettriche. Nissan è stata una delle prime case al mondo ad abbracciare la mobilità elettrica e anche nelle scorse settimane ha ribadito che non intende rivedere la sua programmazione, puntando ai soli veicoli alla spina a listino in Europa entro il 2030.
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Nissan ha lanciato la Ariya ed è pronta a puntare sulle versioni elettriche di Juke, Qashquai e Micra. La conferma è arrivata direttamente da Mayra Gonzalez, responsabile delle vendite di Nissan per l’Europa: “Il nostro piano aziendale è molto chiaro: vogliamo raggiungere il 100% di elettriche entro il 2030 in Europa”, le sue parole ad Autocar. L’idea è quella di una transizione graduale, senza sbarazzarsi subito di modelli endotermici: “La chiave è che, da ora fino al 2027, dobbiamo pensare a come bilanciare al meglio il portafoglio tra veicoli elettrici, a combustione e ibridi. Vediamo in Europa molta incoerenza nel modo in cui l’elettrificazione sta progredendo e dobbiamo fornire veicoli che siano allineati con tale progressione. Un portafoglio di modelli bilanciato sarà fondamentale. Ma la nostra strategia sull’elettrificazione è chiara”.
Probabilmente dal 2027 Nissan inizierà ad eliminare dal listino le versioni endotermiche, per arrivare al 2030 con solo auto elettriche nella sua gamma. O forse no, considerando i numeri registrati in questa fase storica. Nissan si trova sulla stessa barca degli altri colossi del settore, con migliaia di modelli alla spina invenduti e destinati a marcire in salone. A meno di una clamorosa quanto miracolosa sterzata, servirà un’ulteriore revisione dei piani, altrimenti sarà una Caporetto senza fine.
Franco Lodige, 7 novembre 2024
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