Politiche green

Flop green: in Italia si vendono più Ferrari che elettriche

Prezzi alti, scarsa attrattività, resistenza al cambiamento: ecco perchè il boom delle auto alla spina è ancora un’utopia

ferrari auto elettriche © 3alexd e Sundesh Chaudhary tramite Canva.com

L’integralismo green è uno dei più grandi problemi dell’Occidente, è lapalissiano. Lo racconta Nicola Porro nel suo “La grande bugia verde” (Liberi Libri) e lo conferma la realtà dei fatti, sicuramente molto più importante di chiacchiere e progetti talebani. Secondo i soliti noti, le auto elettriche rappresenterebbero il presente e il futuro, con i veicoli a combustione destinati all’oblio nel giro di pochi anni. Ma la vita di tutti i giorni e soprattutto i numeri dicono altro: il boom delle auto alla spina rappresenta ancora un’utopia, mentre aumentano in quasi tutta Europa le immatricolazioni di veicoli a benzina e diesel. Emblematici i dati che riguardano Ferrari e Fiat 500.

I numeri segnalati da Milano Finanza non lasciano grandi margini di interpretazioni: Ferrari ha venduto 13.663 esemplari nel 2023 per un totale di 6 miliardi di euro di ricavi. In altri termini, ha venduto più di 1.100 modelli al mese. Tutt’altro che rosei i dati delle elettriche: Stellantis in Italia, ad aprile, ha venduto appena 100 500 elettriche. Cifre preoccupanti, considerando che stiamo parlando di una delle utilitarie alla spina più cercate dal mercato italiano. Notizia da ko per tutti quelli che imputano il flop delle elettriche ai costi proibitivi: il modello di Ferrari meno caro costa 260 mila euro. Dieci volte di più della 500 elettrica.

Le problematiche per le elettriche sono varie e di diversa natura. Il prezzo rappresenta solo una delle criticità: dalla scarsa attrattività alla spietata concorrenza, passando per la naturale resistenza al cambiamento. Il governatore di Bankitalia Fabio Panetta ha posto l’accento sulle guerre commerciali e sulla transizione energetica: “Vanno rimossi gli ostacoli che impediscono di cogliere appieno le potenzialità, in termini di economia di scala e platea di consumatori, di un mercato interno paragonabile a quello degli Stati Uniti, anche al fine di aumentare la concorrenza e la capacità di innovare”.

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Gli Stati Uniti puntano sui dazi per combattere lo strapotere cinese, ma l’Ue deve partire dalla riduzione della dipendenza energetica. Solo in questo modo – secondo gli esperti – sarà possibile contenere i costi di produzione e accrescere la competitività. In soldoni, solo così i prezzi potranno essere alla portata di tutti. Una svolta necessaria per cambiare radicalmente i numeri di oggi: basti pensare che in Italia nei primi mesi del 2024 la quota di mercato delle elettriche è stata del 2,8 per cento. Con buona pace degli invasati colorati di verde.

Massimo Balsamo, 3 giugno 2024

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