Presto ci ritroveremo con un esercito di no green pass a dormire per strada. Si esagera, ovviamente. Ma dopo il caso dei carabinieri sbattuti fuori dalle camerate perché non vaccinati, ora è il turno delle badanti. Le quali, se non si adeguano al lasciapassare verde, volenti o nolenti dovranno lasciare la casa dove assistono gli anziani.
Attenzione, perché la Faq del governo pubblicata oggi (ormai si legifera per domanda e risposta) è una novità assoluta in merito. Le assistenti dei nostri nonnini infatti sono sottoposte al regime del green pass così come tutti gli altri lavoratori. In sostanza, l’anziano che fa fatica a gestirsi da solo dovrebbe ogni giorno controllare il lasciapassare alla badante con tanto di app sullo smartphone (facile, no?). Se la dipendente non è vaccinata, e non si sottopone a un tampone ogni due giorni, allora per il governo “non potrà accedere al luogo di lavoro”. Bene, chiaro. Il problema è che spesso le colf coabitano con gli assistiti. Li curano di giorno e di notte. Vivono sotto lo stesso tetto, dove sono praticamente di casa. Cosa si fa se non hanno il passaporto verde?
Facile, dice il governo: le si caccia di casa. Costringendole a trovare un altro appartamento. Non potendo accedere al luogo di lavoro, la badante dovrà infatti “abbandonare l’alloggio” perché “prevale il diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore”. Alla collaboratrice non saranno dunque dovuti né il vitto né l’alloggio, oltre ovviamente allo stipendio. E dovrà anche lasciare il posto letto ad un’eventuale sostituta.