Folle idea di Bankitalia: vietato affittare casa se non è green

Nemmeno la talebana direttiva Ue prevede tanto: ecco il folle pseudo-incentivo degli economisti di via Nazionale

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Le case green non rappresentano solo l’ossessione di Bruxelles. Nel dibattito è entrata con prepotenza anche Bankitalia con un lungo articolo pubblicato nella serie “Questioni di economia e finanza”, in cui presenta ipotesi di intervento legislativo e di finanza pubblica per aumentare gli investimenti in efficienza energetica degli immobili. Riflettori accesi sul ddl che il governo dovrà predisporre per recepire la direttiva Ue ed ecco la folle idea degli economisti di via Nazionale: vietato affittare le case che non sono “verdi”.

Come evidenziato dalla Verità, il documento indica una serie di strumenti diversificati mirati a dosare in maniera equilibrata detrazioni, crediti d’imposta, forme di sussidio diretto e sostegno all’accesso al credito. Ma è un’altra la frase destinata a fare discutere e riguarda proprio le case green: “In caso di abitazioni in affitto private, potrebbe essere valutata l’ipotesi di concedere incentivi fiscali rafforzati al raggiungimento di determinati livelli di EE, oppure di subordinare la locazione al rispetto di standard minimi, come accade in altri paesi”.

In altri termini, per gli economisti di Bankitalia sarebbe necessario introdurre un obbligo di ristrutturazione in capo ai proprietari che vogliono affittare immobili.  O così o niente, un bivio forzato in nome dell’integralismo verde. Una linea liberticida, una proposta persino peggiore di quelle messe sul tavolo dalla Commissione europea.

L’idea di Bankitalia avrebbe ripercussioni funeste: un’alterazione del mercato immobiliare e soprattutto una crisi degli affitti. Senza dimenticare l’enorme perdita di valore delle case nelle classi energetiche più basse. Bankitalia nel documento evidenzia inoltre che “questa misura andrebbe accompagnata da un rafforzamento nei controlli per evitare che si produca un incentivo a occultare le locazioni immobiliari”.

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Per motivare la sua proposta, Bankitalia ha citato i casi di Francia e Scozia (che però non fa parte dell’Ue). Prima della direttiva Ue – dettaglio da non sottovalutare – Parigi ha infatti messo al bando l’affitto di alloggi in classe energetica G a partire dal 2025 e prevede di inasprire ulteriormente la regolamentazione. Edimburgo invece ha già introdotto un livello minimo di prestazione energetica per le case in affitto nel 2022. Insomma, oltre ad annientare il buonsenso, la folle idea di Bankitalia fa acqua da tutte le parti.

Franco Lodige, 24 aprile 2024

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