Follia all’Università: green pass pure per accedere al sito web

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Va bene. Passi l’obbligo di avere un lasciapassare per accedere alle aule universitarie. Passi anche l’incredibile idea dell’Ateneo di Trieste di richiede il green pass per fare gli esami online. Ma qui ormai siamo alla fiera dell’assurdo: costringere un ragazzo a dichiarare se è in possesso di passaporto sanitario per accedere al proprio libretto online (da casa), come fatto dall’Università di Padova, supera davvero ogni follia immaginabile. Ecco perché qui sotto vi riportiamo due lettere di protesta (una indirizzata a questo sito, l’altra al magnifico rettore) firmate dagli studenti universitari contro questa incredibile deriva. Due denunce per un’unica agghiacciante decisione dal retrogusto orwelliano.

Buonasera Nicola,

mi chiamo Claudia, ho 20 anni e sono una studentessa di giurisprudenza presso l’Università di Padova. Le scrivo per informarla di una spiacevole novità che la mia Università ha appena introdotto e che ho appreso cercando di accedere, come faccio usualmente, alla mia pagina personale dell’Università per pagare le tasse.

Attualmente è impossibile accedere alla propria area privata (quindi anche ad esempio iscriversi a un esame o vedere il proprio libretto) se prima non si compila un questionario. Il suddetto questionario, dopo l’inserimento dei propri dati personali, chiede di indicare se si è in possesso o meno della certificazione verde e di indicarne la data di scadenza, o di un certificato di esenzione o se non si è in possesso della certificazione verde. Si parla di “dichiarazione di accesso agli edifici universitari”, ma il paradosso è che è necessario anche solo per accedere al sito web!

Perché dovrei dichiarare se sono vaccinata o meno, e quindi rivelare miei dati sanitari sensibili, per accedere a un sito web da casa mia? Perché in questa modalità mi si sta implicitamente chiedendo se sono vaccinata o no! Se seleziono “ho il certificato verde” e ne indico la data di scadenza, significa necessariamente che sono vaccinata.

Tuttavia, mi risulta che il green pass si possa ottenere per 48h tramite tampone e l’importante è che io ne sia in possesso per le lezioni in frequenza. L’Università può controllare il green pass per l’accesso negli edifici universitari, non quando sono a casa e voglio accedere esclusivamente ai miei dati e al mio libretto. Insomma, non posso accedere ai miei dati, al mio libretto, iscrivermi agli esami, se prima non dichiaro se ho o meno il green pass?

Le sarei grata se potesse dedicarci un attimo del suo tempo; ritengo che tutto ciò sia inammissibile e non è più possibile continuare a fare finta di niente. La ringrazio tanto, spero leggerà questo messaggio

Claudia

—-

Magnifico Rettore,

siamo studenti il cui diritto allo studio, incredibilmente, è appena stato subordinato alla indebita comunicazione di dati sensibili e sanitari non solo per accedere all’Università, ma addirittura per usufruire del sito Uniweb, indispensabile per iscriversi ai corsi, visualizzare gli avvisi dei docenti, scegliere il piano studi e molto altro.

Poiché nessun decreto né legge vigente vi autorizza a limitare (non già l’uso fisico degli spazi universitari, bensì) l’accesso alla piattaforma digitale ed ai relativi servizi, la vostra indebita pretesa appare contraria alla legge, insensata (non avendo alcuna valenza sanitaria) e ricattatoria.

Avvisiamo pertanto che, entro sette giorni da oggi, ove aveste a continuare ad impedirci di accedere liberamente alla piattaforma, adiremo la competente autorità giudiziaria senza ulteriore preavviso a tutela dei nostri calpestati diritti.

Distinti saluti
Studenti Contro il green pass – Padova

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