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Follia Canada: i voti dei bianchi contano meno

Secondo il regolamento di un sindacato canadese i voti dei non-bianchi valgono di più degli altri

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La follia di oggi arriva dal Canada di Justin Trudeau (confermato al governo nonostante le sue foto in black face… ma evidente il razzismo conta solo contro uno che non è di sinistra). Il sindacato degli insegnanti della provincia dell’Ontario (65 mila iscritti), ha avuto una bella trovata. Avete presente quel sistema dove ciascuno individuo è in grado di esprimere un voto secondo le proprie opinioni? Un voto, una testa? Una volta si chiamava democrazia, ora lo chiamano “sistema per perpetuare il suprematismo bianco”. Per cui, il sindacato ha deciso di porre rimedio a questa storica ingiustizia.

D’ora in poi, nella votazioni interne i voti dei bianchi varranno di meno. Voti ponderati, quindi, a seconda del colore della pelle del votante. Ci hanno fatto pure un video e una serie di simpatiche slide (dove si vedono un gruppo di colorati insegnanti sorridere, evidentemente felici e soddisfatti del nuovo regolamento). Gentilmente ci fanno pure un esempio. Ecco come funziona. Ai 20 membri del consiglio direttivo del sindacato viene proposto di includere il Diwali, una festività Hindu-buddista, tra i giorni di permesso per lo staff. Si vota e la proposta viene rigettata. 13 voti contro 7.

Ma attenzione… i 4 membri del consiglio che si identificano come non bianchi (indigenous, black and racialized) hanno votato a favore della proposta. Grazie al nuovo regolamento, i voti dei non-bianchi valgono sempre il 50%, anche se sono 4 membri su 20. La proposta passa. Urrah.. Viva l’inclusione e la giustizia sociale. Chiaramente si sta scatenando il finimondo e il sito Twitter del sindacato è al momento diventato non accessibile. Ma attenzione a sottovalutare queste cose. A noi, oggi sulla Zuppa, possono sembrare assurde allo stesso modo in cui sarebbero sembrate assurde ad un canadese o ad un americano 10 anni fa.

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