La chiamano cultura della cancellazione, anche se si tratta de facto di cancellazione della cultura. Eppure, si sa, in tempi di politicamente corretto è tutto possibile ormai, financo che Disneyland decida di chiudere, dopo 34 anni di attività, Splash Mountain, l’attrazione ispirata sul film del 1946 I racconti dello zio Tom della Disney. La motivazione è quella di sempre che potete già immaginarla: il film sarebbe una rappresentazione suprematista e razzista, criticato anche per la raffigurazione della vita nelle piantagioni, nonché del rapporto tra schiavi neri e padroni bianchi. Di conseguenza, spazzata via anche l’attrazione.
Non è l’unico e non sarà l’ultimo caso di un fenomeno di ripudio della cultura, che negli States ha trovato il proprio humus prima con l’abbattimento delle statue di personaggi storici e poi con la revisione dei grandi testi letterari occidentali, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri fino ad arrivare alla celebre The Tempest di William Shakespeare, per passare addirittura ad Agatha Cristie e financo James Bond. In Italia, il fenomeno è decisamente più contenuto, anche se nel continente europeo, in particolare in Regno Unito, la cancel culture ha già mosso i primi passi qualche anno fa e ora sta letteralmente dilagando.
Per approfondire:
- Trasformano Notre Dame nella cattedrale del politically correct
- La cancel culture riscrive pure Agatha Christie
- Orrore cancel culture: la censura colpisce pure James Bond
Nelle università britanniche, per esempio, sono stati introdotti dei veri e propri avvisi che i professori devono obbligatoriamente lanciare quando si sta per trattare temi particolarmente “sentiti”. Ecco che, se si parla di crociate o di schiavismo, il musulmano o la persona di colore possono alzarsi e uscire dalla classe, abbandonando in anticipo la lezione ed il dibattito.
Comunque, tornando al caso Disneyland, già qualche mese fa l’allora amministratore delegato, Bob Iger, aveva detto agli azionisti che “il film non sarebbe più stato disponibile su Disney+”. Ed ecco che ieri è arrivato il giorno fatale: Splash Mountain sarà sostituita da Tianàs Bayou Adventure, ispirata al film del 2009 La principessa e il ranocchio, nel quale invece è stato introdotto il personaggio di Tiana, ovvero la prima principessa nera di Disney, sempre in rigoroso rispetto dell’ondata politically correct che sta investendo il mondo atlantico.
Matteo Milanesi, 14 aprile 2023