Nel mondo al contrario dominato dal green, non potevano mancare le olimpiadi con i letti di cartone e i materassi di plastica riciclata. Per la verità già nella precedente edizione di Tokio, gli organizzatori adottarono il cartone per i giacigli degli atleti. Tuttavia secondo alcuni, come il fondista americano Paul Chelimo, all’epoca la scelta di rendere fragili i letti era dettata dall’esigenza di bloccare i contagi del Covid, scoraggiando l’intimità tra gli atleti.
Oggi, sembra che siano altre le finalità di questa discutibile scelta, dato che la ditta giapponese che li realizza li ha resi ancora più solidi. Questa, infatti, l’ironica dichiarazione di Motokuni Takaoka, presidente e fondatore di Aerweave, l’azienda che li ha costruiti: “Abbiamo progettato questi letti di cartone in modo da poter sostenere fino a tre o quattro persone che saltano perché dopo aver vinto una medaglia le persone sono molto felici”. Non molto soddisfatti, al contrario alcuni atleti, come la nostra tuffatrice Chiara Pellacani, che in un video tra il serio e il faceto ha fatto intendere che i letti “alla fine sono abbastanza comodi, anche se non sembra.”
Che dire, a questo punto in ossequio al dio del nuovo corso molto europeo della tutela ambientale, possiamo aspettarci la presenza di un braciere olimpico alternativo, il quale, anziché ardere per tutta la durata dei Giochi come da millenaria tradizione, verrà acceso simbolicamente solo per qualche minuto ogni giorno, così da ridurre al minimo la produzione di CO2. Stessa cosa per le tre ambite medaglie – che per chi non lo sapesse sono d’argento placcate d’oro per i vincitori, tutte d’argento per i secondi e di bronzo per i terzi – le quali potrebbero anch’esse essere sostituite da scintillanti riconoscimenti di cartone, naturalmente riciclato.
Ma non è finita. La svolta green annunciata dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, che ha promesso “le olimpiadi più verdi di sempre”, non si ferma ai letti di pasta frolla. A quanto pare, nelle strutture e nei dormitori che ospitano atleti, tecnici e accompagnatori non sono previsti condizionatori. Tant’è che uno dei nostri giornaloni preso a caso, presenta la svolta in questo modo: “Da mesi la Francia ha infatti annunciato che negli spazi del villaggio, realizzato con pannelli solari e tende ad alta prestazione, saranno gli impianti sotto pavimento collegati alle centrali geotermiche a garantire un abbassamento delle temperature di almeno sei gradi rispetto all’esterno, evitando così l’uso impattante di elettricità per i condizionatori. Questo passaggio, come altri, è uno dei nodi cruciali su cui punta la Parigi dei Giochi per ridurre le proprie emissioni e dimostrare, a differenza dei mondiali di calcio in Qatar, che si potrà evitare una grande quantità di emissioni (e un uso smodato di aria condizionata).”
Penso che non ci sia molto altro da aggiungere.
Claudio Romiti, 26 luglio 2024