Antònio Guterres è stupido? Siamo garantisti, lasciamoci nel dubbio. Ma un dubbio feroce, perché uno che, da segretario generale dell’Onu, arriva a twittare quanto segue, lascia dietro a sé una scia di sospetti. Cinguetta dunque Antònio, testuale: “La pandemia del Covid-19 sta dimostrando quello che tutti sappiamo: millenni di società patriarcale hanno avuto come risultato un mondo dominato dal maschio con una cultura maschilista che danneggia chiunque – donne, uomini, ragazze, ragazzi”. Sì, uomini e donne. Testuale. Roba da far impallidire una Murgia, una Boldrini. Antònio, Antònio Antònio, così pacioso, così distònio: la società patriarcale. Il Covid e la società maschilista. Sono voli pindarici, guterreschi, poi chiediti come mai Trump, l’Onu, l’ha mandata a scopare il mare e la sua rappresentante allo stesso organismo, Nikki Haley, all’Onu gli ha fatto, con rispetto parlando, un culo così prima di prendere cappello. Questa sarebbe la sovraistituzione, madre di tutte le istituzioni, col compito di tenere insieme le nazioni della terra?
Formazione marxista
Antònio Guterres, 71 anni, proviene dal mondo socialista ovvero marxista; oggi che il marxismo non si sente troppo bene, deve pure rielaborarsi secondo schemi, deliri, paraideologie farneticanti dal green integrale al genderismo a 3 anni al sessismo ossessivo al politicamente corretto al processo alle intenzioni alla neolingua al migrantismo senza limitismo che ha sostituito la lotta di classe e chi più ne ha più ne spari di cazzate; tutto serve a riesumare il vecchio Karl formato liquido, digitale, quattro punto zero: è ‘na risacca, è ‘na risacca, è ‘na risacca. E poi, non si diceva, nei formidabili anni, la fantasia al potere? Siamo in realtà al delirio, che comunque sempre fantastico è. Dannato Basaglia, che ha fatto abolire la pazzia per decreto e poi hanno diluito i danni tutti intorno a noi: fino all’Onu, che pare un’articolazione di Repubblica.
Antònio, socialista di lungo corso, potrebbe pertanto essere stupido, ma potrebbe anche essere un vecchio volpone che fiuta il vento e se ne fa trasportare. Se no non si spiega. Una cretineria strategica non è più una cretinata, anche e a maggior ragione se fa di tutto per palesarsi tale. Il maschilismo che ha originato il Covid. La società del pisello che scatena pandemie e rovina uomini & donne. Strano che non abbia tirato in ballo, Antònio, pure i quattro infami di Colleferro, che ci vuole? Ma forse non lo avevano informato, all’ONU hanno tanto da fare e poi so cose vere, so cose serie, come diceva Manomozza, il capoparanza di Piedone lo Sbirro.
La pandemia e il maschilismo
Però potrebbe invece anche essere l’aformisma di Marx (Groucho): quel tale sembra un imbecille, ma non lasciatevi ingannare: lo è davvero. Siamo possibilisti, sospendiamo il giudizio, anche perché in democrazia ciascuno può dire le puttanate che vuole, o no? È “Il demone nella democrazia” di cui scrive Ryszard Legutko, ma quello è un polacco, un reazionario, poi è pure difficile da capire, da metabolizzare, oggi ci vogliono contenuti facili, eclatanti, immediati, consumabili in un tweet. Concetti-dentrificio, che si esauriscono in una spruzzata sullo spazzolino. Uno spazzolino di supercazzole. “La pandemia del Covid-19 sta dimostrando quello che tutti sappiamo: millenni di società patriarcale hanno avuto come risultato un mondo dominato dal maschio con una cultura maschilista che danneggia chiunque – donne, uomini, ragazze, ragazzi”. E che vuoi chiosare, che vuoi maramaldeggiare?
Che il maschilismo c’è stato, c’è, rilascia tuttora i suoi effetti perversi, ingiusti, ma non ha niente a che fare col Covid? Che ragionare così è roba da lunatici, non foss’altro perché non puoi prendere una tesi, del tutto apodittica ma in niente argomentata, e farne il passepartout per ogni accidente, dal Covid ai terremoti alle stragi alla fame nel mondo alla Juventus che perde sempre la Coppa dei Campioni? Ma come fai a raccogliere un tweet che avrebbe fatto inorridire perfino Achille Campanile? È tutto lì, chiaro e tondo, spiattellato come una pizza: definitivo. È la degenerazione del pensiero, della logica, è puro revisionismo manicomiale, è negazionismo, questo sì, scientifico e logico, fosse vivo Hegel oggi scriverebbe: l’irrazionale è reale. A noi piace chiudere con la immortale canzoncina, poetica, leggiadra e un poco straziante, di Stanlio e Ollio che ballano leggiadri: “Guardo gli asini che volano nel ciel…”. Pure all’Onu.