Ho letto la sentenza del caso di Saman Abass ed è una cosa che non ci si può credere. Ricorderete la ragazza pakistana che è stata uccisa dallo zio su mandato dei genitori: padre e madre sono stati condannati all’ergastolo, mentre lo zio – che è quello che le ha rotto il collo e l’ha seppellita per nascondere il cadavere – è stato condannato ad appena 14 anni.
Ma come è possibile che lo zio che ammazza la giovane pakistana che non voleva diventare una sposa bambina e ne seppellisce il corpo si becca solo 14 anni di carcere? La sua non era non premeditazione? Per intenderci: sette esponenti di Forza Nuova hanno “ucciso” i mobili della CGIL e si sono presi 8 anni e mezzo di carcere. Io sono la cosa più lontana possibile da quegli esponenti di FN: loro sono statalisti, non gli piacciono le cose che piacciono a me e la pensano in maniera opposta alla mia. Però loro vengono condannati a 8 anni e mezzo per aver distrutto la sede della CGIL, mentre lo zio che strozza la nipote, rompendole il collo e buttandola nel burrone, si farà solo 14 anni. Questa giustizia è strana.
Anche Maurizio Belpietro oggi sulla Verità fa un ragionamento simile a questo, prendendo però il caso del gioielliere Mario Roggero che ammazza due rapinatori e viene condannato a 17 anni. Il problema vero è che la giustizia in Italia è un terno al Lotto per cui alla fine, purtroppo, i pregiudizi dei magistrati hanno un grande peso.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 21 dicembre 2023