Una storia pazzesca, che dimostra come anche gli americani stiano subendo la follia green. Parliamo della Ford, la casa automobilistia di Dearbord, nel Michigan, tra le prime a investire con grande entusiasmo nella religione verde. Come ormai ben sappiamo però le auto elettriche sono un clamoroso flop: mercato fermo, vendite in costante calo e proiezioni da brivido. Costi eccessivi, preoccupazione per la tenuta della batteria e la naturale resistenza al cambiamento tra i principali fattori di questa Caporetto. Ed ecco le ripercussioni: tagliati gli ambiziosi piani produttivi, a rischio fabbriche e lavoratori.
Ma torniamo alla Ford, al centro di un approfondimento del Wall Street Journal. La casa ha infatti sospeso la produzione del suo camion elettrico F-150 Lightining: stop di sei settimane, da metà novembre al 6 gennaio. Facile immaginare il motivo: le prospettive per le auto elettriche restano negative e i colossi del settore devono provare a tamponare il calo della domanda. Nonostante gli annunci in pompa magna, il camion leggero targato Ford non ha raccolto l’entusiasmo sperato: prodotti 180 mila esemplari, venduti 22.800. Nonostante battage pubblicitario e incentivi. Numeri che non lasciano grandi margini di interpretazione, con buona pace dei talebani del green.
Attenzione. L’F-150 Lightning rappresenta il punto di riferimento della strategia per le auto elettriche della Ford. Eppure qualcosa non ha funzionato, considerando che la casa automobilista non è riuscita a invertire la rotta nemmeno con le forti riduzioni di prezzo. L’interesse dei consumatori è sempre minore, una notizia potenzialmente esiziale per il destino delle auto alla spina. Le cifre sono da capogiro: persi 3,7 miliardi di dollari per questa follia verde. E anche i vertici ammettono – seppur indirettamente – che la domanda per questo tipo di mezzi non c’è: “Continuiamo a regolare la produzione per ottenere un mix ottimale di crescita delle vendite e redditività”.
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Lo stop alla produzione arriva meno di un anno dopo che la Ford ha annunciato l’eliminazione permanente un turno di produzione nello stabilimento nella periferia di Detroit, dove costruisce il veicolo elettrico in questione. Ricordiamo che poche settimane fa la Ford aveva reso noto di voler abbandonare i progetti per un Suv elettrico a otto posti. Un segnale inequivocabile. Come anticipato, tutte le principali case automobilistiche si sono trovate a fare i conti con l’adeguamento dei piani per i modelli alla spina dopo aver riscontrato una domanda molto, molto più debole del previsto da parte degli acquirenti di auto.
Per la Ford i numeri dei primi sei mesi del 2024 erano stati disastrosi. La branch Ford Model E ha venduto appena 36 mila modelli con una perdita di 2,5 miliardi di dollari. I ricavi – pari a 1,3 miliardi – sono stati nettamente surclassati dai costi di produzione, pari al doppio del fatturato. Il passivo è dunque impressionante. Una delle principali novità nelle strategie è la riduzione drastica delle spese in conto capitale sul parco Bev, considerando l’impatto significativo registrato sui profitti: la perdita attesa della divisione elettrica deprime la redditività complessiva dell’intero gruppo.
Franco Lodige, 2 novembre 2024
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