Alcune considerazioni:
1. Ci si augurava un mondo senza distinzioni di razza e genere. Ora proprio coloro che si considerano i più ferventi sostenitori di questa visione non fanno altro che analizzare l’umanità attraverso lo spettro del colore della pelle.
2. Il merito non viene neanche più menzionato, neanche come scusante. Non si tratta di aggiungere donne e minorities, man man che, inevitabilmente, i risultati accademici si adeguano ai cambiamenti sociali e demografici. No, i maschi bianchi devono sparire subito. Al loro posto? Non si sa bene.
Nel caso della Rockefeller University, i personaggi esposti erano tutti i vincitori del premio Nobel per la medicina o del Lasker Award. Un criterio oggettivo. Adesso un comitato di saggi illuminati, ripenserà l’aula in base, non al merito, ma ai supremi concetti di diversità e inclusione. E diversi premi Nobel dovranno cedere il posto ad altri ricercatori scelti in base a un criterio molto moderno: il sesso o il colore della pelle.
Stefano Varanelli, 5 ottobre 2019
Politicamente corretto. Storia di un’ideologia (Eugenio Capozzi)