Fornero, la lezioncina è una farsa: chiede una tassa che esiste già

La grande idea della professoressa: risollevare l’economia con una imposta patrimoniale. Ma dimentica un dettaglio…

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Fornero Tassa Casa

La professoressa Elsa Fornero ha proposto su La Stampa di introdurre un’imposta patrimoniale e ha precisato – letteralmente – che l’imposta andrebbe messa “sul patrimonio immobiliare, visto che quello finanziario già ne è gravato”.

È sconcertante. La professoressa Fornero era ministro nel Governo che nel 2011 ha istituito la più pesante patrimoniale sugli immobili della storia d’Italia (per sua informazione, si chiama IMU), sulla quale ha fondato gran parte della sua manovra di bilancio. E la notizia – sempre per la professoressa, non per chi l’IMU la paga da dodici anni – è che quella patrimoniale nessuno l’ha poi eliminata, gravando ancora per 22 miliardi di euro l’anno (c’è stata solo la cancellazione della parte sull’abitazione principale, meno di 4 miliardi, cancellazione dalla quale sono escluse le case considerate, peraltro con criteri cervellotici, di lusso).

Dal 2012, anno della sua istituzione da parte del Governo Monti, l’IMU ha pesato su individui, famiglie e imprese per ben 270 miliardi di euro. Se fosse rimasta l’ICI, nello stesso periodo di tempo si sarebbero pagati 160 miliardi in meno.

A proposito di numeri, la Confedilizia ha reso noti recentemente quelli riguardanti le cosiddette “unità collabenti”, ovvero gli immobili ridotti in ruderi a causa del loro elevato livello di degrado. Ebbene, secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate relativi allo stato del patrimonio immobiliare italiano nel 2022, il numero di tali immobili, classificati nella categoria catastale F2, è aumentato del 2,7 per cento rispetto all’anno precedente. Ma il dato più allarmante emerge quando si confrontano i numeri pre e post IMU: dal 2011, gli immobili ridotti alla condizione di ruderi sono più che raddoppiati, passando da 278.121 a 610.085, con un incremento del 119,36 per cento.

Questa situazione ha evidenti conseguenze sulle aree in cui tali edifici insistono, creando un serio problema di degrado urbano e sociale. Si tratta di immobili, appartenenti per il 90 per cento a persone fisiche, che pervengono a condizioni di fatiscenza per il mero trascorrere del tempo ma, in molti casi, in conseguenza di atti concreti dei proprietari (ad esempio, la rimozione del tetto) finalizzati a evitare almeno il pagamento dell’IMU. Va infatti ricordato che sono soggetti alla patrimoniale immobiliare – quella che secondo la professoressa Fornero non c’è, anche se l’ha introdotta il suo Governo – persino i fabbricati definiti “inagibili o inabitabili”, ma non ancora considerati “ruderi”.

No comment sull’ideona della professoressa di risolvere i problemi con una nuova tassa, di qualsiasi tipo: altrimenti andrebbe citato Maffeo Pantaleoni…

Giorgio Spaziani Testa, 14 gennaio 2023

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