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Francesca, la “Carola italiana” condannata e dimenticata da tutti

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Per Carola si sono mossi uomini di «Stato» (vabbè), trust e media, ambienti che contano e persino quattro manifestanti salisburghesi autentiche come lo sono le palle di Mozart rispetto alla grande pasticceria austriaca. E Carola è stata liberata, poi sarà processata o sarà espulsa, ancora non sappiamo.

Per Francesca, nessuno. Chi è Francesca? Del caso di Francesca Peirotti hanno parlato solo alcuni giornali, quelli che il gotha del rigore giornalistico capitanato dal Corriere della Sera definirebbe inaffidabili: in particolare, Giorgio Arnaboldi sulla Verità di oggi. Francesca Peirotti è una simil Carola: 31 anni, poliglotta, studi internazionali, legami con Ong. Ed è stata condannata a sei mesi di prigione dai giudici francesi per avere introdotto dalla frontiera di Ventimiglia in Francia alcuni clandestini. Lo stesso reato di cui è accusata Carola.

La visione del mondo di Francesca è open border, per cui tutti i disperati della terra dovrebbe venire qui da noi, per accoglierli. Una ideologia, la sua (e di Carola e delle ong) che riteniamo non solo politicamente discutibile ma anche eticamente sbagliata, e pericolosa per la tenuta della nostra società. Cosi come è del tutto da rigettare la loro idea che sia moralmente corretto infrangere leggi che si considerano ingiuste. Un conto infatti sono quelle emanate da un regime dittatoriale, un conto quelle di un paese democratico. E Italia e Francia sono paesi democratici.

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