Commenti all'articolo Franceschini, un flagello alla Cultura

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Giampietro
Giampietro
9 Gennaio 2020, 8:23 8:23

Ma caro Nicola visto che sei così bravo in tutto (soprattutto a scrivere cazzate) perché non vi prendete tu e Sgarbi tutti i ministeri e fate funzionare l Italia perfettamente

Luigi Malnati
Luigi Malnati
8 Gennaio 2020, 21:08 21:08

Franceschini ha fatto ben altro. Ha abolito le soprintendenze specialistiche unificandole (così un archeologo deve valutare monumenti architettonici, uno storico dell’arte scavi archeologici e così via…). E per che scopo? Per liberare più di trenta posti di dirigente che gli servivano per creare i musei autonomi (Uffizi, Brera. Pompei più altri francamente improbabili). dove però ha piazzato senza concorso, per nomina fiduciaria, trenta persone politicamente gradite. Informarsi dagli addetti ai lavori…e non da giornalisti ompiacenti

Lella2
Lella2
8 Gennaio 2020, 20:52 20:52

quando il sole della cultura è basso sull’orizzonte, anche i nani proiettano grandi ombre”. Appunto…. Un articolo pieno di livore… Se questo articolo resta come sole…. Possiamo abbracciarci tutti ed affondare…. Che tristezza…

Nicola Biffi
Nicola Biffi
8 Gennaio 2020, 18:49 18:49

Qualcuno che faccia osservare a Serino – il quale promuoverebbe la cultura meno di un preservativo, stante il costo della prima rispetto a quello del secondo – che “ad disonerem” non è latino, nemmeno goliardico o maccheronico. Sgarbi, di cui egli si dimostra un acceso ‘fan’ (solo perché è l’unico nome che conosce fra i critici d’arte), leggendo una castroneria del genere, lo giudicherebbe senza dubbio una “capra”, anzi “capra, capra, capra”.

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
8 Gennaio 2020, 18:33 18:33

I l mio contatto con l’arte ha cominciato con il Sper Vedere di Marangoni e con la Storia dell’Architettura che ci veniva fornita nel Lliceo scientifico. Assiem ai miei amici abbiamo visitato con in mano il Baedeker tutti i musei privati e publici come tutti i palazii, monumenti e rovine che che si trovano in Roma. Ricordando quei tempi ci si entusiastavamos piu nel riconoscere i dettagli tecnici che ci avevano rivelato letture e studi che nel apprezzaree il “bello”, eravamos come dei turisti giapponesi con po di cultura.

Il primo contato con il mistero di ció che si definisce “arte” lo provai con il profondo godimento provocato dall’udire la settima di Beethoven diretta da Franco Ferrara nell’Adriano, da cui capíi che il “bello” é altamente soggettivo. e che, in arte, é un oggetto che udto o visto ci da un profondo godimento. Franceschini non é un artista ésolo un mediocre scrivano e mi dispiace dre che Sgarbi é solo uno dei tanti critici e specialisti come Marangoni che servono solo a una visita virtuale a mostre di famosi e sconosciti é che se desta un interesse é solo per la sua maleducazione.

Emanuele
Emanuele
8 Gennaio 2020, 18:04 18:04

Nella vita si conoscono amori per caso, amici per caso, soci d’affari per caso; ci si può anche interessare all’arte entrando, appunto, a caso in uno dei tanti musei italiani.

Nell’era della rivoluzione digitale in cui la maggior parte dei servizi utilizzati sono a pagamento solo dopo un mese di prova (gratuita) mi sembra un buon modo per avvicinare alla cultura anche chi pensa non varrebbe la pena pagare il prezzo di un biglietto.

Detto ciò mi piacerebbe vedere anche qualche intervento più sostanzioso.