Sì, è davvero irritante, davvero insopportabile tanta superficialità e, se è lecito ripeterlo, tanto cinismo, B riduce tutto a Bignami, la politica, l’umanità, lo stesso Vangelo. Neanche il catechismo è così elementare. B è certamente in buona fede, si sente che, a differenza di Fazio, crede sul serio in quello che dice, magari non approfondisce troppo ma ci crede, lo feriscono davvero i poveri, i diseredati, i dimenticati, però non si può banalizzare così il Messaggio, neanche per le animelle che seguono Che tempo che fa.
E non si può neanche, di grazia, cialtroneggiare come fa Fazio, “siamo stati fortunati a vivere in un Paese benestante”, talmente benestante che ogni due o tre giorni qualcuno si dà fuoco, ma qui non si parla di greenpass, di regime, mica si fa politica qui, si vola alto, si parla di perdono che spetta a chiunque ma bisogna chiederlo e questa, almeno, è una gran verità. L’unica forse da salvare in questa mezz’oretta che domani, oggi verrà celebrata dal mainstream di regime con accenti miracolistici, scrivo a caldo ma vedrete che quando questo pezzullo sarà uscito, ovunque tutto uno scoppiettare di stupor estatico, parole di luce, di saggezza, emozioni, come Mahmood a Sanremo. Noioso? Sì. Fariseo? Certo, don Pizza flauta sulla cattiveria umana, la malvagità di chi non tocca, non abbraccia, ma si è detto preoccupato per i suoi figli se a scuola stanno vicini ai non vaccinati.
Ma questa comparsata aveva altri scopi e va collocata nel contesto di una campagna elettorale già partita e come sempre anticipata dalla sinistra che a quegli altri, ammesso che ne resti qualcuno, dà ancora le piste. B non si è scomodato per dire le cose che dice tutti i giorni, ma per fornire precise indicazioni: l’agenda è questa, migranti, Carola, disarmo, Amazzonia, transizione ecologica, riscaldamento globale, Greta, colpevolizzazione ora sinuosa ora rabbiosa, stasera non si parla di gender ma avete capito. Sapete chi l’agenda la tiene e chi la rinnega, anche se ormai sull’agenda globalista son tutti d’accordo.
Comunque diffidate delle imitazioni e scegliete giusto, perché è vero che ciascuno ha diritto al perdono ma se ieri nel segreto dell’urna Dio ti vede e Stalin no, oggi ti vede perfino Letta, quanto a dire il nulla, figuriamoci se non ti vede B. E allora l’assoluzione, capace che non te la dà. Don Focaccia è stremato, fortuna che c’è Burioni, un altro che si crede il pontefice dei virologi e qui scatta, inesorabile, il pernacchio.
Max Del Papa, 7 febbraio 2022