Non si placano le proteste in Francia, dopo la morte del diciassettenne Nahel, ucciso per mano di un agente di polizia durante un controllo stradale. Nella quarta notte di violenze, è scappato anche il morto: un manifestante è deceduto cadendo da un palazzo a Petit-Quevilly (Seine-Maritime). Si tratta di un ventenne, che avrebbe perso la vita durante il saccheggio di un negozio.
Salta lo stato di emergenza
Nel frattempo, gli arrestati della scorsa notte sono circa un centinaio. La premier francese Elisabeth Borne ha annunciato, su proposta del ministro dell’interno, Gerald Darmanin, di aver schierato i blindati della gendarmeria, mentre il numero dei poliziotti presenti in strada salirà a 45mila unità. Eppure, la grande novità di ieri è lo stop allo stato di emergenza, che era stato ventilato dalla stessa premier meno di 24 ore fa.
Il principale partito d’opposizione, Rassemblement National di Marine Le Pen, sta spingendo ormai da due giorni per la dichiarazione dell’emergenza a livello nazionale, ma il governo è ancora spaccato tra pro e contro. Ed è lo stesso Macron a voler tenere la linea meno rigorosa, anche se all’Eliseo – come riportato da numerose agenzie di stampa locali – diversi ministri sarebbero favorevoli all’introduzione.
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L’ultima volta in cui Parigi dichiarò lo stato di emergenza fu adottato nel novembre 2005, dopo 10 giorni di rivolta nelle banlieue, scatenate dalla morte di due adolescenti, folgorati in una cabina elettrica in cui si erano nascosti per sfuggire alla polizia. Quella volta l’adozione di un contesto eccezionale portò il governo ad un divieto di circolazione. Si badi bene: la situazione attuale sembra trovare analogie con i fattacci di quasi vent’anni fa.
Caos in Francia
24 ore fa, infatti, in numerose città della Francia è stato applicato il coprifuoco, mentre è lo stesso ministro dell’Interno Darmanin ad aver bloccato la circolazione di veicoli e bus dalle 21 in poi. Insomma, non siamo ancora dinanzi alla radicalità della tragedia del 2005, ma non può essere esclusa la possibilità che la situazione degeneri nelle prossime ore.
A Marsiglia, per esempio, si contano altri 63 arresti, mentre a Lione una cinquantina, dopo che la polizia è stata obbligata all’utilizzo di gas lacrimogeni contro i manifestanti. Ancora nella capitale, ieri notte è stata dispersa una manifestazione non autorizzata. Il totale delle persone fermate sale a 917, con una età media di 17 anni.
Matteo Milanesi, 1 luglio 2023