Quando un prodotto fatto bene incontra un black bloc, il black bloc fa una figura barbina. Picchia e ripicchia contro la vetrina infrangibile, la percuote con mazze di ferro, pietre, calci e chi più ne ha più ne metta, ma questa non si incrina, non si scheggia, non si spacca come i violenti incappucciati avrebbero sognato.
Succede in Francia, dove da settimane lavoratori e non solo sono in protesta contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron e dal premier Elisabeth Borne. Cose note: il governo francese ha innalzato da 62 a 64 l’età pensionabile legale, riforma varata nonostante il parere contrario del Parlamento e nonostante le proteste di piazza. Ieri la Corte Costituzionale transalpina ha dato il via libera alla riforma, respingendo anche la richiesta di 250 parlamentari dell’opposizione di indire un referendum in materia. Macron ha subito promulgato la legge e per i pensionabili francesi non c’è più scampo: si va a riposo due anni dopo.
Come ampiamente previsto, la decisione della Corte ha scatenato le violenze di piazza. A Parigi, Marsiglia Lione, Grenoble e Strasburgo la polizia è stata costretta agli straordinari. Lanci di sassi, cariche degli agenti, vetrine distrutte. O meglio: alcune vetrine distrutte. Perché da qualche ora fa capolino sui cellulari di mezzo mondo, condiviso a più non posso tra le risate, il filmato di quattro black bloc francesi impegnati in una deludente lotta contro una vetrina ben fatta. Ne sa qualcosa Jean-Sébastien, co-CEO JCDecaux Holding, che i commensali della Zuppa di Porro dovrebbero conoscere bene. L’imprenditore francese alla Ripartenza di Bari ci aveva raccontato la storia dell’azienda familiare che ha inventato la prima pensilina pubblicitaria della storia. Tra i suoi prodotti proprio quelle vetrine infrangibili che hanno letteralmente piegato la spranga di ferro dei coraggiosi black bloc. Così furbi da provare e riprovare senza accorgersi di fare una figura pietosa. Caro Macron, sicuro che geni del genere così non convenga mandarli in pensione prima?