Cronaca

Allarme Jihad

Freddato il jihadista di Bruxelles: si stava bevendo un caffè

Abdesalem Lassoued segnalato da una chiamata. Scontro a fuoco con la polizia. Colpito al petto, muore poco dopo

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Alla fine lo hanno ucciso. Abdesalem Lassoued, il terrorista che ieri sera ha ucciso due persone svedesi a Bruxelles, è stato abbattuto dalla polizia nel suo quartiere di Schaerbeek. Nessuna particolare indagine o caccia all’uomo: la polizia ha ricevuto una telefonata che segnalava il jihadista “dell’Isis” seduto comodamente a bersi un caffè in un bar della zona dove abita insieme alla moglie e alla figlia.

Una storia al limite dell’incredibile, se si considera che l’attentatore era stato espulso mesi fa ma era rimasto tranquillamente in Europa a progettare la sua strage. Quando sul posto sono arrivati gli agenti, Lassoued ha risposto al fuoco della polizia dando il via ad una sparatoria. Colpito al petto, è stato subito trasportato in ospedale ma è morto poco dopo. L’arma usata per l’attentato, un fucile, era al suo fianco.

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Le immagini della strage sono tremende. Si vede il terrorista arrivare tranquillamente con un motorino, scendere al volo e aprire il fuoco contro le persone inermi che si stavano recando allo stadio per la partita tra Belgio e Svezia. Gli oltre 50mila tifosi sono stati tenuti all’interno dello stadio fino alle 4 di notte, quando le operazioni per l’uscita in sicurezza sono terminate.

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Abdesalem Lassoued non era sconosciuto alle forze dell’ordine. Anzi. Non solo era stato raggiunto da un ordine di espulsione, come detto. Ma il 45enne si trovava anche all’interno della lista OCAD degli individui ritenuti a rischio radicalizzazione, secondo quanto dichiarato dal ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborn. Ci si chiede dunque come sia possibile che sia stato in grado di trovare un’arma, pianificare un attacco e metterlo in pratica. Ma anche come sia possibile che per tutta la notte abbia vagato indisturbato nella città per poi prendersi tranquillamente un caffè al bar.

Secondo quanto riporta Repubblica, il jihadista – che in un video online ha rivendicato l’attacco sostenendo essere una cellula dormiente dell’Isis – sarebbe passato anche in Italia dove sarebbe stato identificato. “Sono Abdeslam Jilani Viviamo per la nostra religione e moriamo per la nostra religione – ha detto in un video – Lode a Dio, tuo fratello Abdul Salam. Adesso ci siamo vendicati degli svedesi. Lode a Dio. Lode a Dio, accetta mio Signore, Gloria a Lui, in cambio Dio lo benedica e concedigli la pace”. Già condannato dalla Tunisia per reati comuni, ora non potrà più nuocere a nessuno. Ma gli interrogativi sulla sua azione restano numerosi. Tra i moventi sia la situazione in Israele (tanti sui social i suoi messaggi contro Tel Aviv, a difesa di Gaza e delle azioni criminali di Hamas) ma forse anche le numerose polemiche in Svezia dovute ai roghi del Corano.

Intanto altre due persone sarebbero ricercate dalla polizia belga.

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Articolo in aggiornamento