Free park, fare il giustiziere di auto è da cretini

Auto imbrattate a Roma, una vittima si è rivolta alla polizia: l’ipotesi di reato è danneggiamento

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Un “misterioso personaggio” ha deciso di combattere la sosta selvaggia di Roma imbrattando le auto parcheggiate in doppia fila. Conosciuto come il “giustiziere urbano”, il protagonista di questa bizzarra vicenda adesso rischia grosso. Infatti, la procura ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di danneggiamento. Gli investigatori, si sono accorti che agisce sempre nella stessa zona tra Porta Furba e Quadraro. E ora acquisirà i filmati delle telecamere nei giorni degli imbrattamenti.

Il danneggiamento delle auto ricalca sempre lo stesso stile. Finora sono state ritrovate tre auto siglate con il marchio di fabbricaFree Park”. Sono state viste in diverse strade del quartiere: via Marco Decumio, Via Selinunte e in viale Opita Oppio. La quarta è un’auto rossa con una scritta al momento inedita. Invece di “Free park”, sull’auto è scritto a caratteri cubitali, con una bomboletta spray bianca: “contromano”. Secondo i poliziotti potrebbe non esserci un unico serial writer. Nel senso che il clamore suscitato dalla prima iniziativa potrebbe aver scatenato gli emulatori.

Dinanzi ad un simile evento è fondamentale chiedersi ancora una volta: “Siamo un Paese civile?”. Personalmente credo di no. La vicenda racconta il diffuso “narcisismo sociale” dove ognuno pensa esclusivamente ai propri interessi. Da una parte troviamo il comportamento scorretto di alcuni automobilisti pronti a bloccare con il parcheggio in doppia fila la possibilità di movimento ad altre vetture, annullando di fatto l’utilizzo del veicolo da parte di altri cittadini in caso di emergenza o per spostamenti di lavoro o altra natura. Dall’altra parte osserviamo l’egocentrismo esasperato di chi vuole farsi “giustizia da solo”, ignorando di fatto che nella società moderna esiste la possibilità di chiamare le forze dell’ordine per far sanzionare e rimuovere la vettura in divieto di sosta. Un atteggiamento errato non può essere corretto con azioni di vandalismo.

Non si spegne il fuoco con la benzina ma con l’acqua. Di fatto viviamo in una società in maggioranza di “maleducati” per non dire di “egomostri narcisisti”. Potrebbe ad una lettura superficiale sembrare banale la mia riflessione sulla necessità di cambiare paradigma sociale, ma oggi è necessario investire sulla formazione di una nuova coscienza collettiva. Parliamoci chiaro. La società è progredita tantissimo dal punto di vista tecnologico, ma le persone sono regredite tantissimo sul piano spirituale. Il popolo oggi è privo anche della più elementare e basilare regola del convivere: “il rispetto reciproco”.

Carlo Toto, 8 luglio 2023

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