Solo una mentalità astratta di stampo positivistico, ahimè oggi trionfante, può pensare che ci sia uno standard “oggettivo” e misurabile di ciò che si dice “qualità della vita”. Quanto poi alla manipolazione, essa, ci dicono gli illustri scienziati, è opera delle multinazionali del tabacco. Come non ricordarsi allora di coloro che, nel “lungo Sessantotto” italiano discettavano sulla necessità di una “scienza democratica” da opporre a quella classica o borghese?
La scienza, si diceva allora, non è e non può essere “neutrale” e gli scienziati devono mettere la loro ricerca al servizio dell’emancipazione dei cittadini e della lotta ai grandi poteri capitalistici. Paternalismo e sinistrismo, da una parte, e opportunismo politico, dall’altra, si son dati sempre una mano. E se oggi lo si fa in nome di una sigaretta, la musica non è che sia poi troppo cambiata.
Corrado Ocone, 27 gennaio 2021