Ecco quindi che l’esperienza internazionale del Cavaliere tornerebbe di grande aiuto per Salvini, che non può rimanere schiacciato sul leader ungherese Viktor Orbán, ora che l’assemblea politica del Ppe ha deciso di sospendere il suo partito, Fidesz, grande alleato della Lega, dopo gli ultimi attacchi diretti alla Commissione europea e all’Ue. E il “vade retro Salvini” lo va urlando ogni giorno il gran capo del PPE, Manfred Weber, che esclude ogni intesa con la Lega, con la francese Marine Le Pen o con l’ex primo ministro polacco, Jarosław Aleksander Kaczyński, presidente del partito Diritto e Giustizia di cui è il cofondatore.
Ma se le prospettive sono di ritornare protagonista della scena europea, perché in tanti scoraggiano Berlusconi? E lo fanno con azioni anche un po’ sconsiderate, come, a pochi mesi dalle elezioni, la chiusura della redazione romana de Il Giornale oppure la straripante presenza dei populisti nelle trasmissioni Mediaset, nonché un isolamento quasi fisico orchestrato da Licia Ronzulli, assistente tuttofare, da dirigenti di partito e vecchi amici. Premura per un periodo di convalescenza o disegno di svuotare definitivamente Forza Italia, come piace tanto, ad esempio, a Giovanni Toti? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Auguri Cavaliere!
Luigi Bisignani, Il Tempo 24 marzo 2019