Suo malgrado, la Liguria si è trasformata improvvisamente nel fulcro di un’accesa polemica politico-giudiziaria. L’arresto del governatore Giovanni Toti con accuse di corruzione ha suscitato un’ondata di reazioni tra i cittadini, aprendo la strada a manovre politiche che non hanno mancato di attirare l’attenzione. In questo contesto, si inseriscono le azioni di Giuseppe Conte, le quali hanno scatenato dibattiti e controversie.
Nel bel mezzo di questo scenario turbolento, il premier del M5S ha preso parte a una manifestazione a Genova, organizzata in opposizione a diversi progetti e grandi opere ritenuti imposti senza un adeguato coinvolgimento della comunità locale. L’evento, che ha visto la partecipazione di comitati affiliati a Potere al Popolo, si poneva l’obiettivo di manifestare dissenso, tra le altre cose, contro il progetto del rigassificatore a Vado Ligure. Tuttavia, quello che doveva essere un momento di protesta si è trasformato in un’occasione di marcata contestazione per Conte, che è stato accolto con fischi e critiche dai manifestanti.
La reazione dei partecipanti alla manifestazione non lascia dubbi: il tentativo dell’ex presidente del Consiglio di associarsi al movimento di protesta è stato nettemente rigettato. Accuse di opportunismo e di avvicinamento a figure politiche malviste hanno evidenziato un profondo malcontento nei confronti di Conte.
Nonostante il clima sfavorevole, Conte ha colto l’occasione per criticare il centrodestra in relazione all’inchiesta che coinvolge la Liguria, facendo riferimento a una “nuova Tangentopoli”. Ha provato a cavalcare l’onda, gli è andata male.
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