Cronaca

Fuori i nomi: ecco chi sono i tedeschi che pagano le Ong

Governo Scholz, Chiesa evangelica e verdi finanziano le Ong che sbarcano in Italia. Crosetto: “È un fatto molto grave”

Ong Germania migranti

“Malata d’Europa”, in recessione, con un indebitamento privato significativo e un boom di lavoratori poveri: la Germania sta affrontando uno tra periodi meno favorevoli della sua storia recente. Oltre ai fattori endogeni già citati, c’è una minaccia esogena che fa tremare Olaf Scholz: l’aumento dei flussi migratori verso l’Europa. Il gradimento del governo “semaforo” (formato da socialdemocratici, verdi e libdem) è a picco, complice la crescita vertiginosa dei consensi per AfD – che ha cavalcato lo scontento per i troppi immigrati nel Paese. Ora Berlino vuole rifarsi il look dopo il fallimento delle politiche “porte aperte” messe a punto dall’ex cancelliera Angela Merkel nel 2015. Quale strategia migliore di chiudere le frontiere, facendo gravare il peso dell’emergenza migratoria sull’Italia?

Berlino dietro alle Ong

Ma c’è di più: il governo tedesco è il principale finanziatore delle Ong che operano nel Mediterraneo centrale. L’esecutivo Scholz ha stanziato 790 mila euro a Sos Humanity, la cui nave ha sfidato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi prima che fosse varato il decreto Ong. Come se non bastasse Lukas Kaldenhoff, portavoce di Sos Humanity, ha giudicato la somma “esigua” rispetto alle esigenze annuali della Organizzazione non governativa. Gran parte delle ammiraglie che portano i migranti in Italia battono bandiera tedesca: Sea Eye, Humanity 1, la raketiana Sea Watch. Il meccanismo dei fondi statali erogati alle Ong è una vera e propria macchina da guerra, spalleggiata con disinvoltura dal governo del socialdemocratico Olaf Scholz.

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Persino l’allora europarlamentare in quota Pd Elly Schlein ha messo in moto una campagna solidale nei confronti delle Ong tedesche. Dopo il sequestro della nave Sea Watch 3 (quando Matteo Salvini ancora presiedeva il Viminale, nel maggio 2019), Schlein ha organizzato una raccolta fondi in sostegno del “gruppo umanitario”. I risultati? A dir poco miseri: in quattro mesi sono stati raccolti da quarantotto sostenitori appena 3.567 euro, che sono andati direttamente a Sea Watch per sostenere le loro operazioni via mare.

La longa manus della Chiesa

Il mondo confessionale non è da meno. La longa manus della Chiesa avvantaggia (e non poco) le Ong di Berlino. Assistiamo dunque al matrimonio tra protestantesimo – annacquato – e diktat rosso-verdi: tra i fondatori dell’Ong tedesca Sea Eye figura, infatti, la Chiesa evangelica tedesca. Le chiese protestanti in Germania hanno finanziato Sea Watch con 262.435 euro per l’aereo di ricognizione Moonbird.

Il presidente della Chiesa evangelica, Heinrich Bedford-Stroh – guarda caso iscritto alla Spd -aveva stipulato un protocollo con l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando per proteggere le Ong estremiste. Testimonial e finanziatore dell’organizzazione è altresì il cardinale cattolico Reinhard Marx (il suo cognome è una curiosa coincidenza). Il redivivo Marx ha appoggiato un’armata Brancaleone di Ong, chiamata “United4rescue”, che riceve soldi anche dalle Acli. Sea Watch e Sea Eye ringraziano sui loro portali social “le Chiese per la promozione del salvataggio in mare nel Mediterraneo”. Fra i primi a tessere una rete di appoggio delle Ong del mare risultano vecchie glorie comuniste come Gregor Gysi, l’ultimo leader della Ddr.

I Verdi pro-Ong

I Verdi tedeschi sono sempre stati in prima fila nella difesa delle Ong. Alla pasionaria immigrazionista Annalena Baerbock, ministro degli Esteri di Scholz, si appellano i salvatores mundi contro i fermi delle loro navi in Italia e l’attuazione del decreto Piantedosi. C’è proprio Baerbock dietro agli 8 milioni di euro devoluti alle Ong teutoniche. In un incontro con i pasdaran dell’accoglienza indiscriminata svoltosi lo scorso 30 maggio, ha affermato di voler integrare le Ong nel “Gruppo di contatto SAR”, istituito dalla Commissione europea nel 2021 per favorire un maggiore coordinamento tra le autorità di salvataggio e i Paesi Ue.

La polemica con Crosetto

A proposito di Baerbock: un portavoce del dicastero ha risposto al ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, che ha definito “molto grave” il finanziamento delle Ong dall’esecutivo Scholz. 
“Salvare le persone che annegano e si trovano in difficoltà in mare è un dovere giuridico, umanitario e morale. Come le guardie costiere nazionali, in particolare quella italiana, anche i soccorritori civili nel Mediterraneo centrale svolgono un compito di salvataggio con le loro imbarcazioni, mentre salvano le persone in difficoltà in mare”, ha sottolineato il portavoce.

Come da protocollo, non sono mancate le reprimende anti-italiane del Pd. Il senatore dem Sandra Zampa ha twittato così: Una bella lezione a Crosetto, ministro di questo governo, una magra figura per l’Italia”. Ha menzionato di seguito il comunicato dell’Agenzia Ansa in cui si riporta il virgolettato del governo tedesco. Ormai è risaputo: qualsiasi cosa accada, la sinistra si accoda a Berlino-Parigi-Bruxelles sferzando attacchi al cianuro contro l’Italia.

Lorenzo Cianti, 24 settembre 2023