A conferma che la medicina non è affatto una scienza esatta, registriamo un duro confronto indiretto tra Roberto Burioni e Massimo Galli, due dei principali componenti dell’Aeropago sanitario del terrore. Il tema del contendere è legato alla ricerca degli anticorpi, onde evitare o comunque posticipare la terza dose del vaccino contro il Covid-19.
L’intervento del Prof. @MassimoGalli51 ad #agorarai #15novembre pic.twitter.com/FQUWiofR96
— Agorà (@agorarai) November 15, 2021
Tutto comincia il 7 novembre scorso, durante la consueta lezioncina che Burioni impartisce al pubblico di Che tempo che fa, condotto su Rai3 Fabio Fazio. In questo frangente il virologo pesarese ha spiegato un concetto che personalmente conosco da quando portavo i calzoni corti: i vaccini non combattono direttamente il virus, bensì essi rappresentano “una stimolazione artificiale del sistema immunitario dei pazienti contro un virus.” E fin qui siamo assolutamente nel campo della scoperta dell’acqua calda. Tuttavia ciò che esprime Burioni verso la fine del suo intervento sembra contraddire in pieno il suo assunto iniziale.
Dice infatti il virologo: “Non serve a niente misurare gli anticorpi prima della terza dose, perché il livello di anticorpi contro il virus che causano il Covid presenti nel sangue non è correlato alla protezione. Ce ne possono essere molti e si può prendere la malattia e viceversa. Quindi misurare gli anticorpi e poi decidere di posticipare o non fare la terza dose e una pessima idea”. Ergo, il vaccino serve ad allertare le nostre difese ma se queste lo sono già, come dimostrerebbe un dosaggio degli anticorpi, occorre comunque farsi iniettare il siero. Tant’è che su questa linea, che a noi profani parrebbe piuttosto confusa, si è immediatamente schierato anche Walter Ricciardi, il consigliere sanitario del ministro della Salute e della catastrofe imminente, Roberto Speranza.
Ma inaspettatamente Massimo Galli, interpellato in merito alla questione, ha sparato una poderosa bordata contro l’assunto di Burioni. In collegamento lunedì 15 novembre con Agorà, talk mattiniero in onda su Rai3, l’ex Primario di malattie infettive del Sacco di Milano ha così definito la tesi di chi sostiene non rilevante il citato dosaggio degli anticorpi: “È una leggenda che va prima o poi sfatata. Noi stiamo basando tutte le decisioni su una serie di studi che considerano in modo preciso e definito la ricerca anticorpale.”
A tale proposito, ricordiamo che più volte l’estate scorsa lo stesso Galli aveva sostenuto l’inutilità di vaccinare i guariti dal Covid con queste parole: “È assurdo vaccinare i tantissimi guariti, che hanno un bel po’ di anticorpi”. Anticorpi evidentemente buoni per lui ma del tutto inefficaci per Burioni e Ricciardi. Inefficaci soprattutto, a pensar male, perché essi (gli anticorpi naturali) costituiscono un brutto ostacolo per chi immagina una società sterile e priva di malattie virali, in cui ci si vaccinerà per ogni cosa, raffreddore compreso.
Claudio Romiti, 17 novembre 2021