Lunedì scorso durante una puntata di Agorà, in onda la mattina su Rai3, c’è stato un vero e proprio duello all’Ok Corral tra Massimo Galli e Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. Tema del contendere il controverso utilizzo degli anticorpi monoclonali, con cui l’infettivologo in pensione è stato recentemente curato dal Covid-19, malgrado avesse già assunto le fatidiche tre dosi di vaccino. Ciononostante questo illustre esponente della virologia del terrore, che continua ad imperversare sui vari canali televisivi, accolto come un apostolo della verità rivelata, si è permesso pure il lusso di sostenere che l’effetto salvifico dei monoclonali non è certo, mentre lo è sicuramente quello dei vaccini, altrimenti – ha aggiunto testualmente – “se non mi fossi fatto tre dosi, sarei certamente crepato.”
Ergo, ne dobbiamo per forza dedurre, che i citati monoclonali, che per la cronaca lo hanno rimesso in piena salute in quattro-cinque giorni, se li è fatti somministrare per un puro svago personale, sebbene questa “inutile” terapia continui a rappresentare un lusso per molti disgraziati che non hanno potuto godere dello sfizietto di Galli.
Ma al di là delle battute, ancora una volta emerge l’estrema contraddittorietà che si evince dalle parole e, in questo caso, dai comportamenti di codesti venerati santoni del coronavirus. Contraddittorietà la quale, malgrado risulti evidente anche ad un bambino, non viene minimamente sottolineata da conduttori, giornalisti e ospiti di turno, troppo presi ad esaltare la presunta infallibilità di codesti personaggi.
Così come accade per i politici che ci stanno umiliando da due anni con misure tanto insensate quanto vessatorie, in questi casi il livello di imbarazzante compiacenza è tale che sembra praticamente impossibile aspettarsi dai vari intervistatori una domanda consequenziale. Domanda che nel caso di Galli avrebbe dovuto essere questa: “ma se l’effetto della terapia monoclonale non è paragonabile alla profilassi degli attuali vaccini, perché mai se l’è fatta somministrare?”
Naturalmente, come diceva Stalin a proposito degli uomini che gli creavano problemi, nessuna domanda, nessun problema.
Claudio Romiti, 12 gennaio 2021