“È cominciato tutto con una notte – racconta – saltando nel letto con brividi potenti, poi pizzicore al naso, ho perso un po’ di gusto e olfatto, voce roca. Sono qui per rassicurare gli altri, ma quando dicono che è una brutta influenza, posso allora dire che è stata la più brutta della mia vita“. Galli è sicuro: “Se qualcuno dice che omicron è una passeggiata per gli anziani come me, dice male. Se non avessi avuto le tre vaccinazioni sarebbe stata molto ma molto peggio, per uno della mia età e con la mia storia”.
Colpevole dell’infezione è senza dubbio Omicron: c’è la certezza del sequenziamento in laboratorio. Quindi sostanzialmente la variante ha “bucato” la terza dose, almeno la sua. E certo non è l’unico in Italia: di casi iniziano a sentirsene alcuni.
E pensare che una decina di giorni fa su questo i giornali spacciavano certezze: “Omicron, terza dose per evitare nuovi focolai e reinfezioni”, scriveva il Corriere. “Terza dose altamente efficace dopo 2 settimane”, giurava due giorni fa l’Iss. Secondo il nostro Istituto sanitario il booster aiuterebbe non solo contro la malattia e il ricovero in ospedale (i vaccini servono a questo, lo ripetiamo da tempo) ma anche nella “prevenzione dell’infezione”. Sicuri? E che fine hanno fatto quelli che “i vaccinati non si infettano e non trasmettono”? Burioni, 11 dicembre: “Con la terza dose (…) ristabiliamo la protezione contro l’infezione”. Pregliasco, 29 dicembre: “Il booster può arginare Omicron”. Ancora Burioni, fine dicembre: “C’è una bugia che viene raccontata continuamente, cioè che i vaccinati si infettano e trasmettono il virus quanto i non vaccinati…Non è vero”. Lo vada a dire a Galli, cui auguriamo – ovviamente – pronta guarigione.