Gay discriminati? Macchè, ecco il sondaggio che smaschera le panzane Lgbt

Vittimista par excellence, la comunità arcobaleno deve fare i conti con la realtà

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discriminazione lgtb fake

Quella Lgbt è una delle minoranze più piccole ma anche tra le più rumorose. Nel corso degli ultimi anni gli iper-progressisti hanno aperto le porte alle pretese – spesso folli – della comunità arcobaleno, con tutte le storture del caso. Pensiamo al trattamento della disforia di genere, ai n-mila generi che esisterebbero, alle leggi contro la libertà di espressione. Emblematico quanto accaduto in Scozia, dove rischi grosso se affermi che esistono solo due sessi, maschio e femmina, come la biologia insegna. Robe da pazzi. Eppure tutto viene considerato normale, considerato il rischio di un’accusa per discriminazione, dilagante secondo i soloni arcobaleni. Ma siamo sicuri che sia così?

La risposta è no. E la conferma arriva in un sondaggio pubblicato in un report dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali (FRA). La rilevazione condotta tra 100 mila persone che si identificano come appartenenti alla comunità Lgbt ha rivelato che se le aggressioni fisiche sono aumentate rispetto a tre anni fa – in linea con quanto accade alle persone eterosessuali – le discriminazioni sono in netto calo. E questo vale per lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali, queer e così via.

“Molte più persone del mondo Lgbt in Europa sono aperte. Allo stesso tempo, devono affrontare più violenze e molestie”, si legge nella nota. La violenza è sempre da condannare, purtroppo gli imbecilli esisteranno sempre. Ma questo vale anche per chi non fa parte del mondo arcobaleno. È infatti il dato delle discriminazioni a smentire le panzane degli integralisti: circa il 36 per cento degli intervistati ha riferito di sentirsi discriminato, un netto ribasso rispetto al 42 per cento registrato nel 2021.

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I Paesi con i tassi più alti di discriminazione sono Bulgaria e Cipro, entrambi con il 48%. Le persone che hanno riferito di sentirsi maggiormente discriminate sono state le persone intersessuali (61%) e trans (54%), le uniche categorie che superavano il 50%. Il mondo è cambiato e non è il caso di sfoderare il vittimismo per strappare qualche legge o qualche riconoscimento: no a ogni forma di violenza, ma i segnali di progresso sono visibili ad occhio nudo. Con buona pace dei talebani.

Massimo Balsamo, 20 maggio 2024

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