“Lavoro in presenza e mi ci vuole un’eternità per arrivare. Non ho tempo per fare nulla. Voglio fare la doccia, cenare, andare a dormire, ma è diventato tutto complicato. Non ho l’energia per fare sport, non ho tempo per fare nulla e sono molto stressata”. È questo lo sfogo su TikTok di Brielle Asero, una giovanissima neolaureata in Marketing, dopo essere entrata nel mondo del lavoro “Ogni giorno devo fare un viaggio di un’ora”, all’andata e altrettanto al ritorno. “Noi della generazione Z lavoriamo come i vecchi ma con salari più bassi”.
La giovane disperata non ha scelto TikTok solo per sfogarsi, ma ha approfittato dell’utenza social anche per chiedere un consiglio in merito a come organizzarsi nel lavoro e nella vita in generale. “Voi come fate o come fareste?”. Ed ecco il via alle risposte, ben lontane da quelle sperate. C’è chi le dice di riprendersi e chi, invece, le dà anche della “pigra”. Reazioni così inaspettate che hanno portato la giovane donna a riprendere in mano il telefonino per intervenire: “Non capisco come la mia storia sia diventata una discussione di tipo politico quando tutto quello che cercavo di fare era avviare una conversazione e essere rispettosa delle persone. Volevo solo riunire i ragazzi e le ragazze che la pensano in questo modo per incitare possibilmente al cambiamento”.
La generazione Z che si mobilita per cambiare il mondo. Già detta così fa sorridere, visto che si tratta di quella stessa generazione che difende il clima e l’ambiente bloccando il traffico e commettendo atti di vandalismo, o che considera il porno una forma di emancipazione della donna, come sostenuto da Maria Sofia Federico, o che ricorre ad Onlyfans per un guadagno rapido e senza un briciolo di sacrificio, “perché tanto con la dignità non paghi le spese”, a detta di un’altra “emancipata” come Martina Vismara. Ecco, la giovane neolaureata in lacrime, perché senza vita social e con troppe ore di lavoro, visto che è in disperata ricerca di consigli, potrebbe far tesoro proprio di quanto è stato detto dalla Vismara che, qualche mese fa, mentre faceva vedere i suoi bonifici milionari, dava lezioni di vita.
“Al giorno d’oggi vince il più furbo. Riuscire a guadagnare queste cifre facendo un lavoro “normale”, anche dopo tanti anni di studio è veramente difficile e quasi impensabile”. Soldi facili e veloci mercificando il proprio corpo oppure, in caso contrario, si frigna perché si fa un “lavoro normale” e di conseguenza si è portati a fare sacrifici non certo sovrumani ma comunque richiesti. Non per nulla sono aumentati i casi di tentato suicido e atti di autolesionismo. Si parla di 46mila suicidi l’anno tra i giovani. Un video che conferma una gioventù priva di valori e di punti di riferimento, dove ai giovani tutto è dovuto perché non devono essere educati ma capiti. Basti vedere il sistema scolastico dove ad essere bacchettati sono gli insegnati anziché gli alunni. Questi ultimi ormai intoccabili senza né voti né disciplina altrimenti “si turbano”.
Ed ecco che poi, quando si scontrano con la vita reale, prendono il telefono e piagnucolano, chiedendo aiuto a una massa di sconosciuti che verranno marchiati come “hater” perché dicono semplicemente la nuda e cruda realtà. Dopotutto ad essere considerata cattiva era proprio una giornalista che diceva a chiare lettere: “Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie. Lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità”. Per uno strano effetto perverso non sempre fare del bene giova”. Il circolo vizioso che degenera di generazione(Z) in generazione.
Nemes Sicari, 11 novembre 2023