Terremoto per gli ambientalisti gretini: alcuni Paesi dell’Unione Europea (e non) si sono mossi in direzione opposta e contraria sulla politica di incentivo delle macchine elettriche. Si tratta di Svizzera, Svezia e Germania, dove in mattinata sono stati proposti disegni di legge volti a bloccare la circolazione di questi veicoli e sospenderne i bonus.
È proprio Berna che sta pensando di applicare le misure più “estreme”. Il Consiglio federale, infatti, ha proposto nuove disposizioni relativamente al blocco dei mezzi elettrici, fatta eccezione per ragioni mediche e lavorative, unici casi in cui sarà concesso circolare con l’elettrico. La motivazione principale sarebbe proprio la crisi energetica che il nostro continente sta affrontando, con l’obiettivo del governo svizzero di ridurre al massimo i consumi di energia per far fronte all’arrivo dei mesi più freddi dell’anno.
La Svezia, invece, ha deciso di eliminare l’ecobonus del 2018, che prevedeva la possibilità di ottenere un incentivo fino a 7mila euro per tutti coloro che avessero acquistato un’auto ibrida. Stesso orientamento di Berlino, dove il governo Scholz ha già fissato una data dopo la quale non saranno più erogati questi benefici: il primo gennaio 2023.
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Le misure vanno in netto contrasto con la politica intrapresa in questi ultimi mesi dai vertici di Bruxelles. Come ricordate, infatti, l’Ue ha deciso di cassare le auto a benzina e diesel, ponendo un divieto di produzione che decorrerà a partire dal 2035. Un regalo all’economia cinese, almeno sotto due aspetti fondamentali.
Da una parte, alcuni Stati europei (vedasi l’Italia) non sono assolutamente in grado di sostenere una transizione ecologica così radicale. Non ci sono Pnrr che tengano: il nostro Paese rimane anni luce lontano dalla verde Germania, ed una politica ambientalista radicale rischia di generare non solo un danno, ma un’enorme beffa, posto il fatto che l’Italia (e l’Ue) primeggiano nel mercato mondiale dell’automotive. Dall’altra, c’è la potenza cinese che continua a galoppare pure in questo settore. Guarda caso, Pechino sta proprio puntando sul veicolo ibrido per allungare ulteriormente i suoi tentacoli nell’economia mondiale.
Insomma, col divieto di circolazione delle macchine benzina e diesel dal 2035, Bruxelles sta letteralmente consegnando le chiavi di casa al regime di Xi Jinping, già in espansione grazie allo sviluppo del progetto della Via della Seta e alle numerose libidini tedesche verso il Dragone. Eppure, almeno sotto l’ombra di Berlino, la crisi energetica rischia di mutare lo scenario. E chissà se questa mossa potrà influenzare anche le stanze dei bottoni di Bruxelles.