Prima la chiusura dello stabilimento Volkswagen, poi il via libera alla cessione di una quota non di maggioranza, ma certo di controllo, del più importante terminal container del Paese, l’HHLA di Amburgo; ora la vendita alla danese Dsv, specialista di trasporti e logistica, del gioiellino della logistica tedesca, la Schenker. Non saranno i saldi di fine estate, ma assomigliano molto a una dismissione di massa di “campioni” dell’efficienza tedesca, che non può certo non creare preoccupazioni anche nelle città tedesche oltre che nel governo, sempre più fragile del Cancelliere Scholz.
Schenker era di proprietà delle ferrovie tedesche, Deutsche Bahn ed è stata per anni l’asse portante proprio di un sistema di logistica di successo basato sui due principali porti, Brema e Amburgo, sulle ferrovie e sulla filiale logistica delle stesse. Ormai da anni si parla di una graduale perdita di efficienza del sistema logistico tedesco, al punto da ipotizzare una riapertura della partita competitiva con la portualità mediterranea, porti italiani inclusi, che proprio nell’oliato, concorrenziale e anche un po’ favorito dall’Anti trust, sistema logistico tedesco aveva trovato un nemico invincibile.
Il valore dell’acquisizione di Schenker è di 14,3 miliardi di euro. Dsv e Schenker insieme avranno un fatturato proforma previsto di circa 39,3 miliardi di euro, sulla base dei risultati del 2023, e una forza lavoro combinata di circa 147mila dipendenti in oltre 90 Paesi. L’acquisizione rafforza la piattaforma di Dsv per la “crescita e lo sviluppo di un’industria dei trasporti e della logistica più sostenibile e digitale”, spiega una nota. Con questa acquisizione, la Germania diventerà un mercato chiave per Dsv. Diverse funzioni centrali rimarranno in Germania, anche presso la sede Schenker di Essen. Comunicato rassicurante, ma i fatti parlano una lingua diversa. Il colosso logistico tedesco perde colpi come l’industria e perde anche quella capacità di colonizzare altri mercati europei che aveva manifestato per anni.
Come detto, il costo aziendale di Schenker è stato definito in 14,3 miliardi di euro, con un valore patrimoniale di 11 miliardi di euro. Al termine dell’operazione, DSV acquisirà il 100% di Schenker AG, comprese tutte le sue affiliate, in una transazione interamente in contanti. DSV prevede di finanziare l’operazione nei prossimi dodici mesi attraverso vendite azionarie di circa 4-5 miliardi di euro. La fase precedente alla quotazione in borsa verrà accelerata senza diritti di prelazione per gli azionisti esistenti e finanziamento del debito, in modo da mantenere gli attuali rating creditizi. Per l’operazione DSV ha ottenuto inoltre linee di finanziamento vincolate da BNP Paribas, Danske Bank, HSBC e Nordea.
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DSV ha sottoscritto anche impegni sociali nei confronti dei dipendenti Schenker in Germania per il mantenimento al lavoro per due anni dopo la chiusura. DSV fornisce e gestisce soluzioni di supply chain e di trasporto per migliaia di aziende ogni giorno, dalla piccola impresa a conduzione familiare alla grande multinazionale, sulla base di una rete globale e di una presenza locale. Vi lavorano circa 74mila dipendenti in oltre 80 Paesi. Nel 2023 la società ha registrato unfatturato di oltre 20 miliardi di euro e un EBIT di 2,3 miliardi.
Nelle prossime settimane la transazione sarà soggetta all’approvazione del Consiglio di vigilanza di Deutsche Bahn e del Ministero federale tedesco per il digitale e i trasporti(Bundesministrerium für Digitales und Verkehr), nonché ai consueti passaggi legislativi. Il completamento dell’operazione è previsto per il secondo trimestre del 2025. Fino alla chiusura della cessione, DSV e Schenker rimarranno due società separate e continueranno la loro solita attività.
Bruno Dardani, 15 settembre 2024
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