Mentre in Italia ci balocchiamo con gli spettri politici del 25 aprile, con il classico tentativo da parte della sinistra di fare l’esame del sangue alla destra alla ricerca degli anticorpi dell’antifascismo, in Germania i sostenitori del califfato islamico hanno manifestato quasi indisturbati con tanto di slogan, cartelli e striscioni espliciti. È successo sabato scorso ad Amburgo, così come riporta buona parte della stampa europea.
A quanto pare, la manifestazione è stata organizzata in concomitanza dell’avvio della campagna elettorale del cancelliere Olaf Scholz per le prossime europee.
In particolare, secondo le autorità tedesche gli artefici della stessa manifestazione sarebbero i membri di “Muslim Interactive”, un gruppo antidemocratico che i servizi segreti di Berlino classificano come estremista. E vorrei vedere come sarebbe possibile dire il contrario. Sta di fatto che in Germania le reazioni non si sono fatte attendere. Scholz ha duramente condannato l’evento, invocando l’avvio di una inchiesta giudiziaria.
Ancora più dura la presa di posizione di Nancy Faeser, ministro dell’Interno, la quale ha definito “incredibile” ciò che è accaduto nella seconda città più popolosa del Paese teutonico. “Dobbiamo agire per garantire che non sia accettato che queste cose vengano dette in pubblico – ha dichiarato la Faeser – perché appunto non è accettabile. Non è compatibile con le basi del nostro ordine democratico ed è per questo che stiamo intraprendendo azioni dure contro i responsabili. L’anno scorso – ha proseguito il ministro – subito dopo il terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele, ho anche imposto un divieto alle attività dell’organizzazione palestinese. Qui in Germania non accettiamo l’odio e la violenza delle organizzazioni terroristiche islamiche.”
Dopodiché il governo tedesco ha disposto uno stop a tutte le manifestazioni di matrice islamica. Manifestazioni di odio contro il sistema occidentale che, vorrei ricordare, in Italia sono spesso nascoste da una coltre di nube pacifista che risulta estremamente funzionale ai messaggi più o meno espliciti del fondamentalismo islamico. Un fondamentalismo che, al pari di tante altre visioni integraliste che hanno sempre accompagnato l’evoluzione umana sin dai suoi albori, costituisce un grave ostacolo alla convivenza tra popoli e tra individui.
Ad Amburgo, in Germania, gli islamisti chiedono direttamente la creazione di un "califfato"! Il Governo tedesco inizia a capire quale sia il problema?https://t.co/dYmPCjR7zH pic.twitter.com/e5112IKDHg
— Francesco Catania (@FrankCatania) April 30, 2024
E sebbene la Germania sia governata da una coalizione orientata a sinistra, con una forte presenza dei verdi ambientalisti, sono bastati un migliaio di manifestanti per far percepire un forte allarme in chi occupa la stanza dei bottoni. Credo, a tale proposito, che soprattutto chi da noi fiancheggia strumentalmente simili atteggiamenti culturali, se così li vogliamo definire, debba tenerne conto. Con questa roba c’è veramente poco da scherzare.
Claudio Romiti, 2 maggio 2024
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