Ormai non ci si stupisce più di niente. Ma non è un buon senso: è la dimostrazione dell’abisso in cui siamo sprofondati. Genuflettersi come stella polare, l’annullamento dei valori come mantra. Il politicamente corretto sta producendo danni difficili da quantificare alla nostra società e il caso registrato ad Agna, nel padovano, è emblematico. Lì gli studenti della scuola primaria hanno fatto un saggio di Natale senza riferimenti al Cattolicesimo: via ogni rimando ad angeli, Dio e Gesù, con quest’ultimo che viene sostituito con “Cucù”. Potrebbe sembrarlo, ma non è uno scherzo, non è un’iperbole per ironizzare sull’iper-progressismo di certi soloni.
Come ricostruito dal Gazzettino, i bambini hanno ricevuto dalle maestre alcuni testi riveduti e corretti: guai a nominare i simboli del cattolicesimo, potrebbe offendere i sentimenti dei compagni di altre religioni. E quindi la frase “vede angeli e bambini / felici giocare con Gesù” diventa “guarda contenta tutti i bambini / felici giocare e fare festa” oppure “sta per nascere Gesù” diventa “dall’alto fa Cucù”. Ma gli esempi sono tanti e li risparmiamo per decenza. Naturalmente la svolta da poliziotti del politically correct ha mandato su tutte le furie diverse famiglie, tant’è che molti bambini non hanno partecipato alla recita.
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Censurare così il Natale non è un gesto di rispetto nei confronti delle altre religioni, ma mera sottomissione. Non è concepibile interpretare una recita natalizia di bambini come offensiva, diseducativa o irrispettosa. Ma c’è un altro dettaglio che questi talebani della correttezza dovrebbero capire: rinnegare Gesù non è progresso, ma semplicemente una totale mancanza di riguardo verso la nostra cultura. Una mortificazione totale, senza giustificazione. Incomprensibile quanto inaccettabile. E si tratta di una linea diseducativa nei confronti dei più piccoli: censurando Gesù non viene promossa la cultura del rispetto. Le responsabili di questa follia si comportino di conseguenza: rinuncio alle vacanze legate al periodo del Santo Natale per non scontentare chicchessia.
Massimo Balsamo, 22 dicembre 2023