La decisione è arrivata nella giornata di ieri: La7 ha sospeso il programma televisivo Non è l’Arena di Massimo Giletti, in onda ogni domenica sera da novembre 2017. Il conduttore non ha voluto rilasciare dichiarazioni, se non un sobrio “tutto si risolverà al momento giusto”, mentre per i redattori è stato un “fulmine a ciel sereno”, arrivato improvvisamente, anche perché il team era al lavoro per la puntata di questa domenica.
La voci che girano intorno all’affare Giletti sono numerose. La prima ha riguardato il possibile cambio di casacca, passando da La7 al ritorno in Rai. I rumor avrebbero infastidito l’emittente televisiva di Urbano Cairo, che quindi avrebbe optato per la soluzione estrema della sospensione del programma. La seconda, invece, riguarda una possibile perquisizione dell’Antimafia presso l’abitazione di Giletti, ipotesi però già smentita ieri dallo stesso giornalista e poi dalla procura di Firenze.
Nelle ultime ore, si è fatta strada un’altra voce: quella che riguarda l’ex collaboratore dei fratelli Graviano, Salvatore Baiardo, già ospite a Non è l’Arena e poi conosciuto ai più per aver “predetto” l’arresto di Matteo Messina Denaro poche settimane prima di quel fatidico 16 gennaio 2023. I magistrati di Firenze, infatti, parte stiano svolgendo accertamenti sulla partecipazione di Baiardo con l’obiettivo di verificare alcune sue dichiarazioni, nonché i compensi ricevuti (si parla di 48 mila euro) per le partecipazioni televisive. La risposta di Giletti, però, è stata immediata: “È falso che io abbia pagato personalmente e di nascosto il signor Baiardo, che è stato compensato per le proprie apparizioni nel programma in maniere trasparente e tracciabile”, ha detto il giornalista a Dagospia. La smentita è arrivata anche dallo stesso ex collaboratore dei Graviano, che ha tacciato queste voci come “un’assurdità”.
Per approfondire:
- L’editto bulgaro di Cairo: chiusa l’Arena di Giletti
- La clamorosa profezia su Matteo Messina Denaro: “Si farà catturare”
Allo stesso tempo, Giampaolo Rossi, ex consigliere di amministrazione della Rai, tirato in ballo dalla Stampa, nega qualsiasi tipo di contatto, anche casuale, con Massimo Giletti. Lo stesso dicasi anche per Roberto Sergio, direttore di Rai Radio, indicato da molti come possibile prossimo ad della Rai: “In merito a quanto riportato da alcuni organi di informazione ed in particolare dal quotidiano La Stampa – afferma la Rai – si precisa che si tratta di notizia totalmente infondata”.
Il che permette di domandarsi: la sospensione de Non è l’Arena è veramente avvenuta per i presunti rapporti con la Rai o perché il giornalista è in dissidio con La7? Si pone degli interrogativi anche la giornalista Sandra Amurri, storica ospite di Massimo Giletti: “Mi chiedo: c’è davvero qualcuno disposto a credere che la ragione di una tale decisione della rete, possa essere dipesa dal pagamento di Baiardo per le sue partecipazioni al programma?”.
Quel che appare certo, al netto delle motivazioni, è come la stampa tutta abbia reagito alla chiusura del programma. Sembra quasi ci siano giornalisti figli di un “Dio minore” e altri conduttori “più uguali degli altri”. Cosa sarebbe successo se avessero chiuso d’imperio la trasmissione di Formigli, di Damilano o della Gruber? Come avrebbero reagito i giornali italiani? La “rete di protezione” che sarebbe scattate per chiunque, in questo caso è rimasta nel cassetto. “Che Massimo Giletti sia il brutto anatroccolo nella cosiddetta ‘compagnia di giro’ o, se si preferisce, del ‘conclave mediatico’ più raffinato, – conclude Amurri – è stato certificato ieri dal silenzio con cui è stata ignorata l’inedita e dirompete notizia, fatta eccezione dal Tg La 7 di Enrico Mentana. Provate solo ad immaginare, per un istante, cosa sarebbe accaduto, se, giusto il tempo di bere un sorso d’acqua, fosse stato chiuso un altro programma di punta…”.
Matteo Milanesi, 14 aprile 2023