Politica

Giorgia Meloni, il suo canto di Natale

In questo giorno di festività occorre più che mai rileggersi le favole di Charles Dickens

© Brett Sayles tramite Canva.com

Fa sempre bene rileggere Charles Dickens. Nella tetra malinconia del nostro tempo, le sue favole vere possono scaldare il cuore e a volte sembrare addirittura profetiche. Difatti, questo Natale, proprio come in uno dei suoi celeberrimi racconti, il presidente Giorgia Meloni dovrebbe, si spera, ricevere la visita di tre spiriti. Gli stessi che infestarono la notte della vigilia di Ebeneezer Scrooge cercando di farlo ravvedere dalla sua immonda ossessione per il denaro. Solo che stavolta gli spiriti non devono porre rimedio alla taccagneria; dovranno, probabilmente, far aprire gli occhi alla nostra premier su alcune questioni che la riguardano e che senz’altro influenzeranno il suo e il nostro futuro.

1. Se si esclude Jacob Marley, vecchio socio di Scrooge che gli preannuncia l’arrivo delle presenze soprannaturali (nel nostro caso tale ruolo potrebbe essere assunto da Gianfranco Fini o forse Gianni Alemanno) il primo spirito arriva a mezzanotte ed è quello che rappresenta il Natale passato. Esso mostra a Scrooge i suoi trascorsi per comprendere le ragioni che l’hanno reso tanto arido. Ebbene, lo spirito assumerà la forma della più scottante questione che tormenta il passato della premier: il fascismo. Al fine di far cessare l’assordante chiacchiericcio e le tremende ciance su questo argomento, dovrebbe, il presidente, decidere di abiurare una volta per tutte dalle simpatie più o meno esplicite che ha avuto verso il mondo nero.

Rinunci definitivamente a Satana e, come in un secondo battesimo pagano, scriva un nuovo libro in cui annuncia al mondo che il fascismo non la riguarda e che lo considera un’abominazione del passato. Non occorre pensarlo davvero, basta solo dirlo. Si spogli (quale perdita!) delle simpatie e dei consensi dei moderni camerati così da togliere alla “opposizione” una delle armi che più spesso usa contro di lei. In mancanza di altri argomenti, che pure ce ne sarebbero. Lo spirito la porterà a visionare tutti i natali del passato in cui essa ha espresso, pacatamente o meno, una vicinanza ideologica al Ventennio e la convincerà a ripudiarli. Così, come proposito per il nuovo anno, Egli suggerirà di dare alle stampe un nuovo libro in cui il presidente dichiara con sommo gaudio di essere totalmente, convintamente, assolutamente antifascista. E almeno così i cori isterici si taciteranno e questa storia del fascismo finirà una volta per tutte.

2. Il secondo spirito è quello del Natale presente. Questi rivela al taccagno londinese quanto le persone attorno a lui gioiscano del Natale nonostante le difficoltà della vita, mentre lui lo disprezza. È uno spirito grande, grosso e che porta con sé tutte le meraviglie della festa. Nel caso della Meloni, lo spirito sarà molto meno gioioso probabilmente. Egli le mostrerà quanto i cittadini del Paese che governa non riescano a vivere in serenità la loro vita poiché temono per essa. La sicurezza è il grande tema del presente di questo Paese su cui il premier dovrebbe concentrarsi. Le scene di violenza a cui assistiamo quotidianamente e nell’indifferenza delle forze dell’ordine, e soprattutto della giustizia, sono intollerabili in una nazione che si dica civile. Dietro la retorica del femminicidio e il clamore mediatico dei casi più cruenti vive una realtà di piccole violenze, vessazioni, attacchi alla proprietà privata e degrado urbano sempre più diffusa e metastatizzata.

Molto spesso tali episodi restano impuniti. Non può esservi progresso né consenso politico in una società così terribilmente insicura come la nostra. Ecco dunque perché lo spirito mostrerà alla premier il degradato Paese che amministra e le spiegherà che è possibile fare qualcosa. Non basta aumentare le pene, dirà la presenza soprannaturale, occorre dare certezza della pena modificando le farraginose disposizioni della procedura penale e, soprattutto, limitando la discrezionalità dei magistrati. Il legislatore con un tratto di penna cancella intere biblioteche. Forse qualche cosa si può fare.

3. Il terzo spirito, l’ultimo, è il più cupo e oscuro dei tre. Nel racconto di Dickens appare come un essere alto, coperto da un lungo mantello nero da cui fuoriesce solo un braccio scheletrico. Non parla mai con Scrooge ma gli indica le miserie che accadranno dopo la sua morte e il fatto che nessuno lo piangerà dopo che sarà scomparso. Le sue cose verranno vendute ad un accattone, sulla sua tomba neppure uno verserà lacrime. Gli mostra dunque un tenebroso avvenire. Nel nostro caso, lo spirito del Natale futuro che visiterà la Meloni le mostrerà quanto tremendo sarà il suo futuro politico se non saprà coltivare le giuste amicizie al di fuori dell’Italia.

Le alleanze con gli estremisti spagnoli di Abascal o col riottoso Orbàn avranno pure un forte significato simbolico, ma non le porteranno giovamento. Ciò-che-viene-chiamato-Europa si regge, dopo la dipartita della Gran Bretagna, sulla volontà di Francia e Germania. Paesi che sanguinano ancora per le ferite di un passato mai dimenticato e che per questo non amano gli estremismi. Certamente l’entente cordiale con il premier inglese Sunak serve a rinforzare il ruolo dell’Italia come vassallo dell’anglosfera ed è conforme ad una certa tradizione storica che vede negli anglosassoni i nostri più importanti alleati. Ma non sono gli inglesi a dover trattare gli scostamenti di bilancio, le scelte sull’immigrazione, non sono loro ad aver perso sovranità su moneta e confini.

Quando perdi la sovranità hai bisogno di alleati. Dato sì che in Europa bisogna starci (nonostante quello che la stessa Meloni non molto tempo fa affermava) occorre che nel futuro si presti più attenzione a con chi allearsi e a non isolarsi troppo. In genere quando in un club un associato frequenta i soci reietti, quelli più importanti lo isolano fino a non considerarlo più. Sarebbe preoccupante. La politica vera si fa all’estero; è nelle relazioni internazionali che oggi si decide il destino dei Paesi. Senz’altro lo spirito mostrerà al premier le nefaste conseguenze sul suo futuro ( e sul nostro) se essa non cambierà subito rotta su questo tema.

Sicuri che questa mattina Giorgia Meloni si sarà svegliata euforica come Ebeneezer Scrooge e, proprio come l’avaro finanziere, non sprecherà l’ammonimento dei tre spiriti e cambierà mettendo in pratica i loro ammonimenti. In genere le storie di Dickens finiscono bene, speriamo che questa non faccia eccezione.

Francesco Teodori, 25 dicembre 2023