“Non credo si debba guardare al genere maschile o femminile. Io faccio parte di un mondo prettamente maschile, è inevitabile, ma non ho mai avuto nessun problema ad abbattere questa barriera, perché credo non ci sia nemmeno il bisogno di abbatterla”. Giorgia Rossi dribbla il femminismo militante e lo mette fuori gioco così. Con la propria storia personale. La conduttrice di Dazn è infatti l’esempio di come le donne possano affermarsi in ambiti tradizionalmente più maschili – come quello calcistico, per l’appunto – senza il bisogno di quote rosa imposte dall’alto come diktat.
“Sono fondamentali il lavoro, la determinazione, lo studio. Basta lavorare nel modo giusto, con il sorriso e soprattutto con la professionalità che deve emergere”, sottolinea lei stessa ai microfoni di Nicolaporro.it, richiamando i temi esposti sul palco della Ripartenza 2024 di Bari in un’applaudita lecture sul talento. Poi l’ulteriore riflessione sul mondo del calcio e la smentita a quanti scomodano il patriarcato per evidenziare il fatto che il calcio femminile sia meno seguito di quello maschile.
“Sicuramente il calcio maschile è più allettante, però le donne hanno bisogno di avere tutte le opportunità per poter crescere e potersi ritagliare uno spazio importante. Il patriarcato però non c’entra”, ha concluso la giornalista televisiva, dopo che sul palco del Petruzzelli di Bari aveva espressamente esortato le donne stesse a non abusare del concetto di femminismo.
Marco Leardi, 19 luglio 2024
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