Contrordine giornali: Boris Johnson il green pass non lo vuole più. Mentre ieri era tutto un vergare articoli per dimostrare che sì, anche il liberale Regno Unito avrebbe introdotto il lasciapassare come l’Italia, oggi si scopre (avevate dubbi?) l’esatto contrario. Ovvero che BoJo sta provando in tutti modi a resistere. Difficile dire se ci riuscirà, ma il fatto che il premier inglese stia scacciando come la peste il green pass o altre restrizioni dimostra che la paura di affossare l’economia è reale.
La resistenza del premier, in fondo, è basata su dati solidi. Uno studio riservato, che Downing Street e il Tesoro inglese hanno chiesto ad alcuni esperti, ritiene infatti che se gli inglesi tornassero in lockdown, si rimettessero a lavorare in smart working o fossero costretti a mostrare il green pass in stile italiano, beh: al business di sua Maestà costerebbe qualcosa come 18 miliardi di stelline. Ovvero 20 miliardi di euro.
Londra per ora sta procedendo con il piano A: vaccinare tutto il vaccinabile, anche con terza dose. Ma niente limitazioni, restrizioni o passaporti di sorta. La speranza è che la crescita dei contagi sia arrivata all’apice e che l’epidemia si sgonfi da sola, grazie all’aiuto di Astrazeneca. Se non dovesse funzionare, a quel punto BoJo dovrebbe attivare il piano B: il programma prevede mascherine al chiuso, lasciapassare e lavoro da casa. Una mazzata enorme per l’intera economia, e deleteria soprattutto per il sistema della ristorazione, della rete logistica e dell’approvvigionamento. Un “alto impatto” lo avrebbe soprattutto il green pass, che per le sale concerti si trasformerebbe in una vera e propria tassa nascosta. Uno studio preparato dal ministero per la Cultura e lo Sport, infatti, ha calcolato che ogni evento serale costerebbe mille euro in più. Ma è solo un esempio: il discorso vale per tutte le attività produttive, Premier League compresa. Le squadre inglesi dovrebbero sborsare 285mila sterline solo per predisporre i controlli al passaporto verde. E pensare, ci teniamo a precisarlo, che il green pass in salsa inglese riguarderebbe solo i grandi eventi al chiuso (+ di 500 persone) e all’aperto (oltre 4mila utenti). Rispetto al caso italiano, molto meno rigido. Dunque domandiamo: quanto costa alle aziende nostrane il lasciapassare di Draghi&co?