Giovanna Pedretti trovata morta, il commento della Lucarelli

La titolare della pizzeria Le Vignole criticata per la presunta recensione “fake” su gay e disabili nel suo locale

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Sono ancora da chiarire nel dettaglio i contorni della tragica morte di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano finita nel vortice dei social con l’accusa di aver creato una “falsa recensione” su Google. Il corpo della donna è stato trovato dai carabinieri nelle acque del fiume Lambro, dopo che domenica mattina non si era presentata al lavoro e si era allontanata da casa.

La recensione negativa

I fatti sono noti. Nei giorni scorsi la donna aveva pubblicato sui social un recensione negativa al proprio locale, accusato di aver fatto sedere gay e disabili. A quel commento, la titolare aveva risposto rivendicato la scelta di accogliere tutti e diventando in poco tempo una sorta di eroina. Tutti i siti dei giornali ne avevano parlato, finché però Selvaggia Lucarelli – condividendo una analisi social del compagno Lorenzo Biagiarelli – aveva parlato di “marketing dei buoni sentimenti” mettendo in dubbio la veridicità della recensione negativa originale.

Biagiarelli e l’analisi del post

Sui suoi canali social, il cuoco – ormai noto sul piccolo schermo – aveva analizzato lo screenshot della recensione Google condiviso da Giovanna Pedretti. “Il font della recensione, come quello della risposta, è diverso da quello usato da Google”, scriveva. “Guardate la forma della ‘a’ di proprietario e quella di apprezziamo. Sono diversi pure l’interlinea e la spaziatura, le scritte di Google (‘risposta del proprietario’, ‘6 recensioni’, gli stessi loghi) sono sgranati mentre il corpo del testo è perfettamente a fuoco”. L’analisi era stata rilanciata anche da Selvaggia Lucarelli, la cronista che ha sollevato il caso dei pandori Balocco di Chiara Ferragni, la quale aveva biasimato questa tendenza in cui “tutti si bevono tutto”.

Dopo le polemiche social e la risonanza sui media, ieri il corpo della donna è stato ritrovato senza vita non lontano dal ponte sul fiume Lambro. La morte di Giovanna Pedretti ha indotto la Lega a scrivere una nota per biasimare l’accaduto e accusare “la sinistra e i suoi giornalisti” che sono soliti essere “spietati con i deboli e con gli avversari, servili con gli amici”. “Si possono attaccare un ragazzo mutilato da uno squalo, una pizzaiola sospettata di una recensione fake (oggi trovata senza vita), si possono usare un padre morto e una dolorosa storia familiare per ferire la premier, ma si omaggia la star di Hollywood che scappa dal processo a Matteo Salvini”.

Anche Selvaggia Lucarelli è tornata sulla vicenda. “Trovo interessante – ha scritto sui social – che in questa triste vicenda ci siano tre protagonisti: a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere pure ingenuo e hanno spammato su tutte le home la signora con lodi e interviste, dandole una popolarità enorme e spropositata in poche ore. c) una persona che per amor di verità fa un asciutto debunking e spiega che la storia è falsa. Trovo interessante che purtroppo la persona (di cui non sappiamo nulla) si suicidi e qualcuno ritenga responsabile la c)”.

Per Lucarelli il problema starebbe a monte, ovvero al fatto che “scrivere cose non vere può essere pericoloso”, ma si pensa che la tragedia sia colpa “di chi ristabilisce la verità”. Secondo la giornalista, inoltre, “la gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata ‘sommersa’ da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità”.  Per Lucarelli, insomma, bisognerebbe prima guardare “ai pregressi” e alla “storia personale”. Il fratello di Giovanna, tredici anni fa, si era suicidato.

 

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