Politica

Giovanni Toti agli arresti domiciliari

Arrestato il presidente della Regione Liguria. L’accusa è di corruzione

Live Aggiornato
giovanni toti arrestato
2024-05-07T17:54:03+02:00

Arresto ad "orologeria"?

Molti i dubbi di alcuni esponenti politici sul fatto che, dopo anni di indagini, l’arresto del governatore Toti sia stato disposto a pochi giorni dalle elezioni. La procura smentisce, ricordando di aver presentato la richiesta diversi mesi fa.

Eppure nell’ordinanza del Gip la misura cautelare ai domiciliari per il governatore viene “giustificata” proprio con le imminenti elezioni: Paola Faggiani, il Gip, scrive che paiono ricorrere le esigenze cautelari per “il pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri”.

“Tali esigenze cautelari sono desumibili, essenzialmente, dalle modalità stesse della condotta dalle quali traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo” si legge nel provvedimento di oltre 650 pagine. Ci sarebbero inoltre altre vicende, ancora oggetto di indagine, con il “coinvolgimento di ulteriori imprenditori e nelle quali, a fronte di richieste di interessamento per pratiche amministrative di loro interesse, sono seguite elargizioni di finanziamenti in favore del Comitato Toti“. Il pericolo di reiterazione del reato, insomma, “traspare anche dalla stessa genesi delle condotte criminose contestate, “iniziate già verso la fine del 2020, in occasione delle consultazioni elettorali regionali del 20 e 21 settembre e proseguite in tutte quelle che si sono susseguite, mosse tutte evidentemente dal medesimo scopo di ottenere l’elezione o la rielezione, per il raggiungimento del quale è stata ‘svenduta’ la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali”.

Inoltre, per il Gip “si ritengono altresì sussistenti stante il pericolo attuale e concreto di inquinamento probatorio”: il rischio è che Toti “si ponga in contatto con altri indagati per elaborare una strategia comune”, oppure che cerchi di contattare persone “in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione degli eventi”.

2024-05-07T17:40:06+02:00

Nordio: "Perplesso su custodia cautelare"

Nordio interviene così sull’arresto di Giovanni Toti con l’accusa di corruzione: “Questa mattina ero a Napoli, ho saputo di questa cosa in automobile, non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si può arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si è verificato e dalle indagini” è difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perchè in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l’indagine”.

Secondo il Gip, infatti, Toti avrebbe chiesto “una mano” a “diversi imprenditori” mettendo “a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati”.

2024-05-07T12:21:44+02:00

Toti si difende: "Siamo tranquilli"

Ai microfoni dei giornalisti che lo assediavano per domandargli un commento sulla bufera giudiziaria che lo riguarda, Toti si è mostrato sicuro di sé: “Siamo tranquilli”, ha detto. “Il presidente al momento è sereno e convinto di poter spiegare tutto – fa sapere poi l’avvocato Stefano Savi – Sono fatti di cui possiamo dare una spiegazione perché rientrano nell’ambito di legittima attività di amministrazione”. E ancora: “Il processo è ancora tutto da fare: vediamo gli atti, li leggiamo e cerchiamo di capire come costruire gli elementi difensivi nel miglior modo possibile”.

Leggi qui l’articolo completo sulla difesa di Giovanni Toti.

2024-05-07T11:45:07+02:00

Esselunga: "Nostro management ha agito correttamente"

“Esselunga dichiara che il proprio management ha sempre agito correttamente ed esprime fiducia nell’operato della magistratura auspicando che si faccia tempestivamente chiarezza sui fatti”. Lo si legge in una nota di Esselunga in merito alle accuse di corruzione ai danni di un proprio top manager.

2024-05-07T11:43:58+02:00

Giovanni Toti agli arresti domiciliari

Le notizie sono notizie, ma per noi il garantismo resta la stella polare come dimostrato nel caso del gran caos dem a Bari. Stamattina il presidente della Liguria Giovanni Toti è stato raggiunto dalla misura degli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.

Come tutte le indagini della procura, si tratta di ipotesi di reato che andranno dimostrare in un eventuale processo.

“Così come a Bari anche a Genova bisogna rispettare le persone e il garantismo avendo fiducia nel sistema giudiziario – dice il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi – La politica eviti giudizi sommari e separi gli istinti di strumentalizzazione dalla necessità di rispettare sempre il principio di presunzione di innocenza”. Attestati di stima anche da Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati: “Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza”. Sulla stessa linea pure Matteo Salvini: “Non mi basta l’iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima possibile. Si è innocenti fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri”.

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2024-05-07T10:00:13+02:00

Tutte le accuse e i soggetti coinvolti

Il presidente della Regione Liguria è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Insieme a lui sono stati raggiunti dalle ordinanze della procura anche:

  • Paolo Emilio Signorini, gia Presidente dell’Autorita di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale: accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, è destinatario della misura della custodia cautelare in carcere.
  • Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare: accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del Presidente della Regione Liguria, è ai domiciliari.
  • Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare: accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria, è stato colpito dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.
  • Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova: accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini, è stato colpito dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale.
  • Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa: accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria, è stato colpito dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale.
  • Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria: accusato di “corruzione elettorale” con l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione, è agli arresti domiciliari.
  • Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa: accusati di “corruzione elettorale”, destinatari di un obbligo di dimora.
  • Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla p.g., accusato del reato di corruzione elettorale in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

A Signorini e i due Spinelli il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 570mila euro, ritenuti il profitto dei reati di corruzione contestati.

Sono tutte ipotesi di reato ancora da dimostrare.

2024-05-07T09:56:35+02:00

Chi indaga su Giovanni Toti

L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari (coercitive e interdittive) personali e reali è stata emessa dal Gip di Genova su richiesta della Procura della Repubblica. Ad eseguirla la Guardia di Finanza.

Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento ed osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della citata Procura della Repubblica.

L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti:

– presunti finanziamenti (ritenuti illeciti) per la compagine politica facente capo al presidente della Regione Liguria;
– presunte erogazioni (ritenute illecite) di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale;
– l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti/utilità ricevuti.

2024-05-07T09:50:49+02:00

Di cosa è accusato Giovanni Toti

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare con arresti domiciliari. L’accusa è di corruzione. Le indagini risalgono al 2020, quando la Fondazione Change di Toti finisce nel mirino di Bankitalia a causa di una operazione Sos (Segnalazioni di operazioni sospette).

Quali sono le opere e le concessioni al centro delle indagini?

  1. La proroga del Terminal Rinfuse: le accuse riguardano la proroga trentennale delle aree del terminal Rinfuse del porto genovese affidate a Spinelli.
  2. Le colonie di Celle Ligure: il secondo filone riguarda un complesso situato in una delle zone più “in” della Liguria. Aldo e Roberto Spinelli, due degli imprenditori raggiunti dalle misure cautelari, stanno cercando di realizzare lì una cittadella di lusso comprensiva di spiaggia privata.
  3. Supermercato Esselunga: secondo la procura, per aprire i due supermercati vicino al terminal del porto sarebbero state utilizzate delle scorciatoie.

Nel comunicato della procura si legge che al governatore della Liguria “si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro (in diverse trance da 40.000 euro, 15.000 euro, 15.000 euro e 4.100 euro quale partecipazione alla cena elettorale) a fronte dell’impegno:

– di ‘trovare una soluzione’ per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da ‘libera’ a ‘privata’;

– di agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali;

– di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova (controllata al 55% dalla Spinelli srl) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021;

– di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22);

– di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (Aspi);

– di agevolare l’imprenditore nella pratica del ‘tombamento’ di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022)”.

Al Presidente della Regione Liguria e al capo di gabinetto Matteo Cozzani, invece, “viene contestato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada”, consigliere di amministrazione di Esselunga, “di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona”.

2024-05-07T09:50:17+02:00

Le accuse a Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti

A Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di c.d. corruzione elettorale.

“In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 – si legge nel comunicato della procura – costoro sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista” (non sottoposti a indagini).

A Italo Cozzani, Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa (ma non a Giovanni Toti) è contestata l’aggravante di “agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova”.

Analogo reato “corruzione elettorale” viene contestato a Italo Maurizio Testa, Arturo Angelo Testa, in concorso con Stefano Anzalone, quale candidato al Consiglio regionale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente” (nei confronti del quale non è stata formulata alcuna richiesta di misura cautelare).

Secondo la procura, “in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 questi promettevano posti di lavoro a più persone per far convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso il candidato Anzalone Stefano”. Non solo. “Anzalone offriva ai fratelli Testa il sostenimento delle spese di vitto e soggiorno in Genova dei predetti fratelli nel periodo compreso tra il 10 ed il 19 settembre 2020)”.

2024-05-07T09:49:08+02:00

Le accuse al Presidente dell'Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini

A Paolo Emilio Signorini, in qualità di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, viene contestato di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità a fronte dell’impegno:

– di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla TERMINAL RINFUSE GENOVA S.r.l. (controllata al 55% dalla SPINELLI S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni,
– di favorire Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter,
– di consentire ad Aldo Spinelli un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante.

Cosa ci avrebbe guadagnato?

– nella consegna da parte di Aldo Spinelli di 15.000 euro in contanti a Paolo Emilio Signorini in data 14.7.2022;
– nell’avere Aldo Spinelli, nel periodo compreso dal 31.12.21 al 12.3.23, procurato a Signorini
22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Monte Carlo per un valore complessivo superiore a 42.000 euro, nonché fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo, una borsa Chanel (regalo destinato a terzi) in data 31.12.2021, un bracciale in oro marca Cartier del valore di 7.200 euro (regalo destinato a terzi) in data 30.7.2022;
– nell’avere l’imprenditore offerto in data 28.1.2022 a Signorini un incarico con retribuzione pari a 300.000 euro all’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale;
– nell’avere l’imprenditore offerto in data 16.12.2022 a Signorini la possibilità di disporre, durante un programmato viaggio a Las Vegas, di un’elevata quantità di denaro, attingendo dalle disponibilità delle carte di credito di Aldo Spinelli.

A Paolo Emilio Signorini viene contestato anche di aver ricevuto da Mauro Vianello (titolare del 54,19% delle quote dell’impresa SANTA BARBARA S.r.l., attiva nel settore degli affari concernenti i trasporti e le comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione, Vigilanza e Primo Intervento Antincendio nell’ambito del porto di Genova), a fronte di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara S.r.l.:

– la disponibilità di un’autovettura di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo nelle date rispettivamente del 15 e del 18 aprile 2022;
– il pagamento della fattura datata 27/06/2022 dell’importo di € 6.600,00 emessa a favore di Paolo Emilio Signorini dall’impresa incaricata dell’organizzazione del banchetto nuziale della figlia di Signorini;
– un Apple watch del valore di 439 euro (regalo destinato a terze persone – acquisto effettuato in data prossima al 1.8.2022);
– un soggiorno nell’appartamento di proprietà di Vianello dal 3.8.2022 al 10.8.2022, messo a disposizione dall’imprenditore alla moglie e alla figlia di Paolo Emilio Signorini.

 

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