L'inattuale

Gioventù nazionale, l’inchiesta di Fanpage ricorda Paperino

Inni e saluti romani tra i giovani di Fdl: comico e grottesco vanno a braccetto

Nel 1943 Walt Disney realizzò un cortometraggio animato con protagonista Paperino intitolato Der Fuehrer’s Face. In questo piccolo gioiello dell’animazione propagandistica si vede il povero Paperino impegnato ad eseguire gli ordini di un gruppo di nazisti che lo obbligano a lavorare in una fabbrica di bombe. Lo sfortunato è inoltre costretto ad eseguire compulsivamente saluti col braccio alzato ad Hitler, Mussolini e all’imperatore Hirohito, salvo poi scoprire che tutto questo non era che un sogno.

Ebbene, guardando dall’inizio alla fine i protagonisti della recente inchiesta di Fanpage sulla “gioventù meloniana”, dove gruppi di ragazzi fanno saluti romani e intonano canzoni fasciste o riferite all’estrema destra, non si può che ripensare alle immagini di questo straordinario cartone animato. In questa inchiesta comico e grottesco vanno a braccetto, anzi, si tengono il braccio proprio come in uno di quei saluti legionari che tanto spaventano oggi. I protagonisti ripresi di nascosto dall’infiltrata si lanciano in cori cantando i soliti ritornelli tanto cari alla destra, in particolare nei primi fotogrammi si sentono frasi della canzone “Avanti ragazzi di Buda”.

Il tutto pronunciato con una cadenza romanesca tale da consegnare alla situazione una vena comica degna der’ Cipolla. La canzone in questione, lo ricordiamo, è stata scritta negli anni ’60 (quindi non nel Ventennio) da nientemeno che Pierfrancesco Pingitore, il grande inventore del Bagaglino per intenderci, e nasceva come canzone antisovietica riferita all’invasione dell’Ungheria. Un testo che celebra un patriottismo romantico, molto apprezzato nella stessa Ungheria. Probabilmente i ragazzi che la cantano nel video nemmeno lo sapevano, così come è probabile che ignorino molta della storia a cui vorrebbero rifarsi. In ogni caso, la pericolosità per la democrazia di una canzone scritta da un autore comico è tutta da dimostrare.

Si odono musiche definite “neonaziste” nel commento al video di Roberto Saviano. Certo se i gentiluomini mostrati avessero voluto far riecheggiare una musica che rimandasse al nazismo avrebbero potuto sceglierla con più buon gusto. Ricordiamo che Wagner fu amato sino alla venerazione da Hitler il quale rimase folgorato assistendo al suo Tristan und Isolde, così come Strauss, Bruckner e lo stesso Beethoven vennero spesso utilizzati dal regime nazista.

Certo parlare di “anima nera” del partito o di “puro neofascismo” può generare in chi ascolta un certo brividino. Quello stesso perverso piacere nell’indignarsi tipico di un certo progressismo di maniera, sempre pronto a preoccuparsi che qualcuno possa fare del male alla democrazia. Non temete, le democrazie difficilmente vengono uccise. Se devono morire, muoiono da sole. Non saranno certo dei ragazzotti romani a darle il colpo di grazia. A parte l’analisi psico-sociologica dei dialoghi effettuata da Saviano, novello Lacan che si prodiga nel vivisezionare un paziente la cui malattia è fin troppo evidente, l’inchiesta prosegue mostrando tutto il solito campionario di gesti triti e ritriti dell’estrema destra. Saluti romani, braccia tese, inni e cori di canzoni (tutti rigorosamente con l’immancabile cadenza romana).

Tutte cose già viste che non paiono aver spaventato nessuno, se non i sensibilissimi sopracitati. Ma il momento migliore è quando i militanti urlano “Sieg Heil” con il braccio teso. Lì sembra davvero di rivedere Paperino nel cortometraggio Disney che saluta Hitler e Mussolini con gesti ripetitivi e snaturati, mentre assembla le bombe nella catena di montaggio. Di nuovo, comico e grottesco si fondono in una mistura alchemica decisamente trash e molto poco paurosa ai nostri occhi inattuali. “Tutti devono essere in Asia!”, conclude l’allarmista Saviano, come ad invitare il pubblico a preparare i passaporti per l’espatrio in vista di moderni rastrellamenti.

Nel nostro primo intervento definimmo il fascismo quanto di più inattuale e i suoi presunti epigoni delle risibili forme di reazione ad un disagio profondo. Il disagio causato dallo spaesamento, dalla mancanza di punti di riferimento che in momenti di crisi come quello che viviamo possono condurre ad abbracciare ideologie confortanti poiché basate su ideali di forza e fratellanza. Di nuovo torna attuale Neumann il quale identifica nell’angoscia (Angst) ciò che veramente rende affascinanti gli estremismi di destra. Invece di indignarci nel vedere un ragazzo che fa il saluto romano dovremmo interrogarci sul perché lo fa e se non si sia inceppato qualcosa nel nostro vivere sociale. Ma come al solito si preferisce mostrare i sintomi della malattia anziché indagarne le cause. Nulla di nuovo, tutto scomparirà fino alla prossima inchiesta.

L’unica cosa che non scompare è il disagio profondo di un mondo che si sente sgretolare e non capisce perché. Per tutto il resto, bastano i commenti di Saviano.

Francesco Teodori, 18 giugno 2024

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