Se legalmente lo può fare, eticamente è una scelta che lascia senza parole perché non stiamo parlando di un professionista qualsiasi ma di un epidemiologico che ha svolto un ruolo di primo piano durante la pandemia e, se come lui stesso sostiene pubblicamente, il virus è ancora in circolazione e pericoloso, la scelta di candidarsi mina l’immagine di esperto super partes fondamentale in un settore delicato come la salute.
È lecito che un professionista abbia proprie idee politiche ma c’è una questione di opportunità, di forma che diventa sostanza in un momento delicato come quello attuale per cui, chi per la professione che svolge ha un dovere etico e professionale verso i cittadini, dovrebbe capire che candidarsi è una scelta fuori luogo.
Francesco Giubilei, 16 luglio 2020